Arma letale

Roger Murtaugh è un sergente di polizia cinquantenne. Lavora nel dipartimenti di Los Angeles e ha appena festeggiato il mezzo secolo quando gli viene affidato come partner il fumantino Martin Riggs, poliziotto indisciplinato e dalla vita privata complicata che tende ad usare il suo lavoro per sfogare la sua rabbia. Nonostante l’eseprienza accumulata, anche Murtaugh fa fatica a gestirlo e i due non vanno d’accordo.

Contattato da un amico, Murtaugh si interessa del caso della di lui figlia, Amanda, coinvolta in un caso di suicidio-omicidio a causa del giro di droga e prostituzione nel quale era finita. Durante le indagini i due poliziotti vengono coinvolti in una sparatoria, dalla quale Murtaugh si salva solo grazie all’intervento del collega. Il caso sembra essere giunto a conclusione, ma così non è.

Quando i due stanno per interrogare Dixie, una prostituta, nonché unica testimone della morte di Amanda, la casa in cui vive esplode e i due scoprono da alcuni bambini che il colpevole è probabilmente un ex membro delle forze speciali. La teoria conferma quindi l’ipotesi di Murtaugh che della vicenda il suo amico Hunsaker abbia un ruolo ben più rilevante. E a confermarlo è lo stesso Hunsaker, che ammette di essere stato parte di un’organizzazione che importava droga negli Stati Uniti e che è questa la causa della rappresaglia ai suoi danni. durante la conversazione, il braccio destro del capo dell’organizzazione uccide Hunsaker da un elicottero.

I nemici dei poliziotti rapiscono la figlia di Murtaugh ma, grazie all’accoppiata (Riggs, ferito durante l’assalto a Hunsaker, si era finto morto per disorientare i trafficanti), ormai rodata e diventata molto affiatata, la polizia riesce a trionfare e ad eliminare la minaccia, riportando la giustizia a Los Angeles.