I due amici fraterni Salvo e Valentino sono disoccupati. Il primo ha moglie e figlia, il secondo è scapolo ma ha ancora una forte infatuazione per una donna del suo paese natale. Viste le difficoltà nell’ottenere un colloquio con l’onorevole La Duca, uomo in cui loro confidano per avere raccomandazioni e impieghi, i due decidono di fare ritorno nell’ormai decadente città d’origine, Monteforte.
Popolata per lo più da anziani, la cittadina non offre ai due grandi opportunità. Salvo si trova a vivere con un nutrito gruppo di parenti vicini e lontani, Valentino si ritrova invece nuovamente a rincorrere la donna da lui amata, Roberta. Proprio grazie alla schiera di parenti con cui si trova a vivere, Salvo ha un’idea: portare a vivere sotto al suo tetto quanti più consanguinei anziani possibile, in modo tale da riscuotere la pensione di ognuno e poter andare avanti.
Per un periodo l’idea funziona, poi, per decessi o trasferimenti, la schiera di parenti si riduce drasticamente, lasciando la famiglia di Salvo a vivere con la sola zia Lucia. Salvo cambia allora strategia e decide di costringere il suo amico Valentino, i cui tentativi con Roberta si sono rivelati infruttuosi, a sposare l’anziana parente. Entusiasta lei, non particolarmente convinto lui, le nozze però vengono stabiliti.
Poco prima della celebrazione però, ecco l’inconveniente. Zia Lucia si rivela impegnata da anni con il parroco della città, padre Benedetto, che però, agevolato dalla tonaca, non ha alcuna intenzione di rinunciarvi. Le nozze si avviano così alla celebrazione ma ecco che, ancora una volta, la situazione si ribalta, gli altarini si rivelano e tutte le coppie tornano al loro posto. Il film così si può concludere, non prima del tanto sospirato e atteso colloquio con l’onorevole La Duca.