In attesa delle nominations agli Oscar 2020, ecco un’analisi di Stephen Galloway sull’incremento che il famoso premio ha nell’industria del cinema.
La domanda che ci si pone è, una volta che il tappeto rosso viene riavvolto e lo champagne ha perso la sua schiuma, un Oscar giustifica il suo costo? La risposta è si, ma ha avuto dei grandi cambiamenti, infatti prima del 2000 vincere come miglior film poteva farti sperare i 100 milioni di dollari a livello nazionale, ora non è più così.
Nessun vincitore del miglior film ha più guadagnato così tanto dal film Argo del 2012 (che ne ha incassati 136 milioni) di cui solo il 4,7 percento delle sue entrate è arrivato dopo gli Oscar.
Ma ci sono anche delle eccezioni infatti Green Book vincitore dello scorso anno ha guadagnato 43 milioni dopo le nomination agli Oscar e l’anno precedente The Shape of Water ha incassato 34 milioni.
Anche le persone dietro a questi film traggono beneficio finanziariamente, anche se non tanto quanto potreste pensare. Un Oscar può arrivare in due modi: portando alcuni attori alla celebrità o con dei bonus se vengono nominati o vincono, quest’ultimo si aggira tra i 100.000 per una nomination e i 250.000 per una vittoria.
Poi dipende dalla popolarità degli attori, ad esempio star come Brad Pitt e Leonardo DiCaprio ricevono un guadagno anche se il film in cui recitano (in questo caso C’era una volta a Hollywood) viene nominato come miglior film.
Quindi chi sono i veri vincitori degli Oscar? Si tratta dei servizi streaming, infatti se Toy Story 4 riceve una nomination come miglior film d’animazione tutto il pubblico farà riferimento alla piattaforma Disney+.
Lo stesso discorso vale per The Irishman o Marriage Story che sono prodotti di Netflix che nel caso venissero premiati incrementerebbero il numero degli abbonati alla piattaforma, proprio come con il film Roma, vincitore di tre statuette l’anno scorso.
Questa ed altre notizie nella sezione News di CiakClub.it