Codice Mercury è ispirato ad una storia vera? Sì ed è assurda

Codice Mercury torna in tv con un thriller intimo, avvincente, variegato e sincero. Sincera è però anche la storia raccontata: i fatti sono ispirati ad un evento paradossale del 1995. Le vite di Art e Simon si saranno incrociate per davvero in una fuga dall'FBI?
Bruce Willis e Miko Hughes in una scena di Codice Mercury

Codice Mercury andrà in onda oggi, mercoledì 8 Novembre 2023, in seconda serata, dalle 23.30, su Italia 1. Un thriller-poliziesco diretto da Harold Becker, regista esperto e reso celebre proprio dal genere del “fiato sospeso”, e tratto dal romanzo  Simple Simon di Ryne Douglas Pearson. 

L’incipit è apparentemente tranquillo: Simon Lynch (Miko Hughes) è un ragazzo autisitico di Chicago, città in cui vive con la sua famiglia. Nonostante le difficoltà, Simon si rivela essere ricco di talenti e di un’intelligenza spiccata, tanto da riuscire a decifrare un codice trovato su una rivista e a segnalarlo all’ente pubblicatore dell’annuncio. Ciò che Simon non sa è che ha decriptato il Codice Mercury, una combinazione usata dalle unità spionistiche americane (NSA). Il colonnello Kudrow (Alec Baldwin), appresa la notizia, teme per l’incolumità del paese e decide di eliminare Simon e la sua famiglia.

Quella che potrebbe sembrare una classica trama di intrecci ed inseguimenti, trova uno spessore maggiore grazie al personaggio di Art Jeffries (Bruce Willis), un agente FBI retrocesso a lavori minori per errori passati. Proprio da questo declassamento le vite di Art e Simon si intrecceranno per sempre: ad Art viene affidato il caso di un suicidio, trattasi dei genitori di Simon. Una volta effettuato il sopralluogo, Art trova Simon nascosto in casa e capisce che c’è qualcosa di implicitamente oscuro nella faccenda.

Codice Mercury vive soprattutto di questo: non il basilare thriller di genere, ma anche e soprattutto un intimo dramma di 2 emarginazioni diverse: da un lato un’intelligenza messa all’angolo dai suoi disturbi, che causa, poi, pericolo per le sue qualità; dall’altro lato una magnanimità e un bontà non visti di buon occhio da un settore militare. Bruce Willis non è solo detective, è anche padre, amico e tutore per la vita di Simon. Un’interpretazione che calza pulita su un uomo che ha dato al cinema veri e propri modelli recitativi di alto livello, che noi abbiamo provato a racchiudere in una top 10 ad hoc.

In questa drammatica, commovente e avvincente trama fatta di affetti, corruzione e stravolgimenti, Codice Mercury ha saputo imprimere un ottimo ricordo per gli appassionati di qualcosa in più di un mero thriller. La pellicola, infatti, è ancora di più che un racconto tratto da un romanzo, è una storia vera che ha del paradossale, con risvolti pienamente esilaranti.

Tutto nasce nel 2009, quando Bruce Watson riporta sul DailyFinance una storia del 1995, anno in cui Sears Roebuck pubblica su un giornale di annunci il numero di Babbo Natale. Per un refuso, Roebuck ha concesso a milioni di lettori il numero di telefono del Continental Air Defense (CONAD), una linea top secret di alti vertici militari. Le forze armate responsabili della linea telefonica si sono indispettite dell’accaduto, ma hanno retto il gioco e non si sono tirate indietro dallo stare al gioco e comunicare le coordinate di Babbo Natale in tempo reale ai bambini in chiamata. Da qui, il CONAD ha offerto un nuovo numero telefonico, stavolta non segreto, che i bambini potevano chiamare.

Subito dopo un altro grande film con Bruce Willis che, se amate il genere, non potete perdere, Codice Mercury è pronto a dominare la seconda serata con una storia diversa e ricca di suspense.

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