Chiude Prima Linea, lo studio de “La famosa invasione degli orsi in Sicilia”

Un fulmine a ciel sereno è la notizia dell’avvio delle procedure di liquidazione per lo studio di produzione francese Prima Linea che, negli ultimi anni, ha prodotto i film d’animazione La tartaruga rossa e La famosa invasione degli orsi in Sicilia.

Causa della liquidazione della società, secondo quanto riporta il Le film français , è il clamoroso flop al botteghino dell’ultima produzione di Prima Linea, ovvero La famosa invasione degli orsi in Sicilia.
Il film, che ha visto alla regia l’italiano Lorenzo Mattotti nell’ambito di una produzione italo-francese, ha infatti incassato soltanto 150mila euro a fronte degli 11 milioni spesi per la realizzazione.
Il film dello studio Prima Linea, nonostante le recensioni perlopiù positive ricevute, non ha avuto una appropriata distribuzione sia a livello europeo sia a livello mondiale.

La Prima Linea Productions è stata fondata in Francia nel 1995 dagli animatori e disegnatori Valerié Schermann e Christophe Jankovic ed aveva la sua sede a Parigi. Oltre ai due film d’animazione prodotti lo studio era attivo anche nell’ambito dei videoclip musicali e dei cortometraggi animati.
Valeriè Schermann ha dichiarato in un’intervista a Le film français:
“Arriva un momento in cui bisogna arrendersi. Le emittenti e i distributori cercano solo grossi film americani e non ci sono più i fondi per realizzare prodotti inusuali e innovativi»

E’ probabile che molti membri della casa di produzione confluiranno nel 3.0 Studio, studio propriamente dedito all’animazione scorporato dagli studi Prima Linea.
Di certo la notizia che degli studi di produzione chiudano a seguito di flop dovuti ad una scarsa distribuzione lascia sempre amareggiati gli amanti della settima arte.
La famosa invasione degli orsi in Sicilia avrebbe sicuramente meritato una più vasta distribuzione e maggiori incassi vista la qualità e godibilità ampia del prodotto presentato (qui la nostra recensione del film tratto dal libro di Dino Buzzati)

C’è da augurarsi che in futuro si possa risolvere il problema produzione/distribuzione che spesso porta alla chiusura di realtà meritevoli di attenzione dal grande pubblico.

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