Quando si parla di cult non può non venire in mente Chi ha incastrato Roger Rabbit. Persino il giorno del suo trentacinquesimo compleanno, riecheggiano ancora le sue influenze su tutta l’animazione del genere venuta poi. Vero e proprio precursore di tecniche e stilemi che hanno contaminato tutto il panorama cinematografico dell’epoca, nonché fautore di indimenticabili personaggi, sequenze e linee di dialogo, è davvero difficile quantificare e dare l’idea di quanto sia stato fondamentale forse il miglior film in tecnica mista di tutti i tempi.
Ma prima di tutto: chi è Roger Rabbit? Il personaggio immaginario è, ancora prima che protagonista del film, il protagonista del romanzo a fumetti di Gary Wolf Who Censored Roger Rabbit?, da cui è stato tratto questo adattamento cinematografico. Nonostante la storia si discosti un po’ dall’originale, graficamente il nostro protagonista mutua molte caratteristiche da altre persone e personaggi: da Tex Avery a Droopy, da Pippo a Porky Pig, da Topolino a Bugs Bunny. Chi ha incastrato Roger Rabbit è anche questo: un enorme omaggio al mondo dei cartoon americani.
Chi ha incastrato Roger Rabbit: tutti lo conoscono, tutti lo amano

Chi ha incastrato Roger Rabbit è sotto tutti gli aspetti un grande film. Riesce ad integrare diversi target, dai più piccini ai più grandi, grazie ad una profondità inusuale per un prodotto del genere, soprattutto per quei tempi. La scrittura di ogni elemento, dalla semplice trama ai singoli personaggi, è davvero valida e garantisce quella credibilità senza la quale un film non si potrebbe reggere in piedi. La storia è stata (ed è tutt’ora) così potente ed efficace da aver travolto almeno tre intere generazioni.
Il film non può che essere definito innovativo e originale. Era qualcosa di praticamente mai visto, non con una complessità e compiutezza tali perlomeno. Nonostante infatti una tecnica mista simile fosse già stata usata molte volte in passato proprio da Disney, con ottimi esempi come Fantasia del 1940, Mary Poppins del 1964 e Elliott, il drago invisibile del 1977 e altri, niente avevano a che fare con questo trionfo inarrivabile.
L’indimeticabile Jessica Rabbit

Se ciò che si è detto sull’amore unanime di tutti verso Chi ha incastrato Roger Rabbit è vero, lo stesso discorso si può fare per Jessica Rabbit. Questo si ricollega sempre al discorso sull’importanza della scrittura per la riuscita di un personaggio. La moglie di Roger Rabbit, forse più di qualsiasi altro personaggio della pellicola, è diventata iconica. Non semplicemente memorabile, ma impressa a fuoco nella memoria di chiunque ci sia passato davanti. Femme fatale per eccellenza, è davvero la personificazione di un archetipo e a mani basse una delle massime espressioni della femminilità animata dell’epoca.
Da allora nulla fu più lo stesso

Oltre a tutti i meriti dati alla pellicola, c’è assolutamente da sottolineare anche la sua importanza storica. Non solo per la parte di scrittura di storia e personaggi, ma anche per l’estetica e le tecniche che ha permesso di sviluppare. Con Chi ha incastrato Roger Rabbit l’animazione al cinema ha fatto passi da gigante, grazie all’enorme interesse che il successo del film ha suscitato verso quest’arte. Tanto da mettere un po’ le basi per tutta l’animazione americana moderna, dando persino una leggera spinta al cosiddetto rinascimento Disney.
Numerosi sono poi stati i film in tecnica mista che hanno cercato di replicare il caso Roger Rabbit, alcuni riuscendoci altri meno (come Space Jam e Fuga dal mondo dei sogni, o Osmosis Jones e Pagemaster – L’avventura meravigliosa). Ma la formula vincente sta nell’irripetibilità di Roger Rabbit, proprio perché primo del suo genere. Oltre a questo, la caratterizzazione degna dei grandi personaggi hollywoodiani è vincente. Non solo semplici e bidimensionali cartoon ma personalità sfaccettate, stratificate e profondamente reali.
Chi ha incastrato Roger Rabbit: uno DEI film di culto

Il successo e la qualità del film sono sicuramente merito anche dei grandi nomi dietro Roger Rabbit. Si parla di Robert Zemeckis (nella cui top 10 rientra certamente Chi ha incastrato Roger Rabbit), Stephen Spielberg, Bob Hoskins, Christopher Lloyd, Richard Williams come sicuramente i più centrali.
Solo dei grandi artisti potevano portare su schermo in questo modo un’opera che riesce a fondere i cartoni animati con tradimenti, lutto, depressione, dipendenze senza che niente appaia ridicolo nemmeno per un secondo. Solo quando serve davvero si schiaccia un po’ il pedale dell’acceleratore, ma è tutto voluto, mirato ad uno scopo. Il film non è mai vittima di sé stesso, ma al contrario diviene iconico proprio per questa sua unicità.
Insomma non c’è altro da dire: Chi ha incastrato Roger Rabbit è uno dei cult degli anni ’80 che ha plasmato il genere a venire. Per questo suo trentacinquesimo anniversario è doveroso un rewatch, anche solo per ricordarsi di quello che è stato, e riscoprire quanto ancora sia contemporaneo. Più che verso i quaranta, a guardarlo, sembra appena uscito dalla giovinezza.