C’è ancora domani è il film esordio alla regia di Paola Cortellesi, vincitore presso la Festa del Cinema di Roma di ben tre premi, quello alla Miglior Opera Prima alla Cortellesi, il premio conferito dalla giuria e anche quello conferito direttamente dal pubblico del Festival. Un racconto intimo, da un lato, la prospettiva di una donna, Delia (Paola Cortellesi), in un’Italia ancora prettamente patriarcale. Dall’altro lato, il racconto storico, il fermento del popolo e delle donne, in particolare.
C’è ancora domani è tra i titoli più attesi in sala del mese di ottobre. All’indomani del 2 giugno 1946 tutti gli italiani, per la prima volta, donne incluse, furono chiamati alle urne per il referendum istituzionale che avrebbe dato vita nuova al paese. Per tutta la narrazione osserviamo due donne vittime della mentalità del tempo – Delia – vittima del marito Ivano (Valerio Mastandrea) e la figlia Marcella, che non vede l’ora di sposarsi per fuggire via. Un elemento, tuttavia, instaura in Delia un alone di speranza. Una lettera dal contenuto misterioso, mostrata allo spettatore solo nel finale del film. Una narrazione che, come Delia, la custodisce gelosamente fino alla fine. Di cosa si tratta davvero?
Ovviamente superfluo l’avviso di spoiler. La lettera contiene il suo lasciapassare alle urne: la sua tessera elettorale è stata accettata. La mattina del 2 giugno, con una scusa, Delia esce di casa, con tutta l’intenzione di partecipare, nel suo piccolo, al vento di cambiamento. Poi, però si rende conto di non avere con sé la scheda elettorale. Ivano l’ha trovata. Quando tutto sembra perduto, ad ogni modo, la figlia, Marcella, la raggiunge giusto in tempo.
La donna riesce a votare, ma anche Ivano raggiunge la moglie, ma con altre intenzioni. È emblematico lo sguardo tra i due, ancora divisi dalla folla degli accorsi alle urne. Lei fiera di aver fatto la sua parte, lui amareggiato, consapevole di non essere arrivato in tempo. C’è ancora domani ha aperto il Festival tra le lacrime. Prima ancora dei risultati, prima della chiusura del film, in uno sguardo si cela il piccolo riscatto di una donna, di tante donne, di una vita immersa nel sacrificio.