Cantando sotto la pioggia: dal cinema muto al sonoro, morire e rinascere

Cantando sotto la pioggia è un musical del 1952, girato da Gene Kelly e Stanley Donen. Il film ambientato alla fine degli anni ‘20 racconta il passaggio dal cinema muto all’utilizzo del sonoro mostrando le conseguenze di questa innovazione a partire dalle varie rivalità che si creano tra i protagonisti.
Cantando sotto la pioggia: dal muto al sonoro, morire e rinascere

Ci troviamo a Hollywood, nel 1927. Una data da imprimere bene nella memoria perché avviene un fenomeno importante nella storia del cinema: il passaggio dal muto al sonoro.  In quello stesso anno viene infatti distribuito nelle sale il film Il Cantante di Jazz di Alan Crosland. Per la prima volta esce un film con le parole sincronizzate al movimento delle labbra. L’evento che ha cambiato la storia del cinema, e che anni dopo, nel 1952, viene rappresentato in uno dei musical più belli di sempre: Cantando sotto la pioggia che compie quest’anno 70 anni.

Il cinema muto

In realtà dovete sapere che durante l’epoca del muto, il cinema si presentava già “sonorizzato” perché le proiezioni avevano un accompagnamento musicale dal vivo. Di solito all’interno della sala c’era un pianista o una vera e propria orchestra, mentre a volte, una voce al di fuori del film era addetta a  narrare le vicende dei personaggi, per spiegare ciò che avveniva sullo schermo.

Con l’avvento del sonoro molti cineasti che avevano fatto dell’assenza della parola il loro successo, hanno opposto resistenza a questa innovazione. Lo stesso Charlie Chaplin distinguibile per la sua espressività facciale, si è dovuto adattare nonostante esitazioni e incertezze. Il suo primo film parlato infatti viene girato solo nel 1940: Il grande dittatore. Anche se Tempi moderni ,uscito nel ‘36, si conclude con alcuni minuti di dialogo. Quindi il regista si era fatto trascinare da questa innovazione già anni prima.

L’avvento del sonoro in Cantando sotto la pioggia

Lockwood e Kathy in un teatro di posa nel film Cantando sotto la pioggia
Lockwood e Kathy in un teatro di posa nel film Cantando sotto la pioggia

A oggi, il film più rilevante sul momento di passaggio dal muto al sonoro è un musical, Cantando sotto la pioggia. La pellicola ci porta dietro la realizzazione di film muti, i cui protagonisti erano Don Lockwood (Gene Kelly) e Lina Lamont (Jean Hagen). Ma quando entrambi vengono scritturati per un film sonoro, i personaggi principali vedono la loro vita stravolta. All’inizio pensavano fosse un’innovazione temporanea che non avrebbe avuto grande successo, almeno non così tanto da superare i celebri film muti con i quali hanno raggiunto la gloria. 

Vediamo così sullo schermo la grande innovazione che ha cambiato la storia del cinema, ma con i numerosi problemi che ne derivano. Molti attori all’epoca avevano una brutta voce, non adatta alla recitazione, e nel film questo viene rappresentato in maniera eccellente dal personaggio di Lina, che avendo una voce troppo squillante vede la sua carriera stroncata. 

Cantando sotto la pioggia: un musical di ispirazione

Un'immagine di Mia e Sebastian nella scena al tramonto in La La Land
Un’immagine di Mia e Sebastian nella scena al tramonto in La La Land

Durante tutto il film il rapporto tra il suono, la musica e il ballo viene sviluppato con grande ironia e leggerezza. Accompagnato da brani come Good Morning e Singin’ in the rain (che dà il titolo al film), Cantando sotto la pioggia è un musical che è rimasto nella memoria collettiva a partire dai telespettatori ai registi. Una vera e propria opera d’arte. Proprio Stanley Kubrick decide di rendere omaggio alla canzone simbolo del film Singin’ in the rain, in Arancia Meccanica (1971), uno dei suoi capolavori cinematografici ancora visto e amato tutt’oggi.

Per non parlare di Damien Chazelle, regista di La La Land (2016), che ci lascia con l’amaro in bocca ogni volta che guardiamo il finale. Entrambi i musical sono accomunati dalla vivacità dei colori e della musica, ma c’è una scena in particolare del film di Chazelle che ricorda il capolavoro di Kelly: quando Mia (Emma Stone) e Sebastian (Ryan Gosling) ballano sulle note di A Lovely Night con sullo sfondo un tramonto. Le inquadrature e la fotografia ricordano una scena ben precisa di Cantando sotto la pioggia, quando Lockwood e Kathy (Debbie Reynolds) ballano e cantano all’interno di un teatro con il tramonto ricreato da alcune luci.

Un’opera d’arte

Con una sceneggiatura che mette al centro della pellicola una grande innovazione e tutte le sue conseguenze, scritta dalla coppia Betty Comden e Adolph Green, il musical entra dritto nel pantheon della settima arte. Diretto da Stanley Donen e Gene Kelly, Cantando Sotto la Pioggia, caratterizzato da una forte ironia è riuscito a stravolgere i dettami della tradizione hollywoodiana. Per non parlare della leggerezza e vivacità che trasmette, in modo da rendere il lungometraggio godibile a tutti gli effetti ancora oggi.

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