Chi non conosce… anzi, chi non ha mai visto Biancaneve e i sette nani? Il primo lungometraggio della Disney, arrivato in Italia nel 1938, e che ha magicamente cambiato la storia del cinema. Come? Beh, Biancaneve non è semplicemente il primo classico Disney, ma il primo lungometraggio d’animazione a colori e con audio sincronizzato. Prima l’animazione era rappresentata dai corti, spesso umoristici. Ma con il film di Walt Disney tutto cambia. È infatti anche una delle prime volte in assoluto che l’animazione racconta una storia drammatica, non destinata solo a un pubblico di bambini o a della comicità.
Biancaneve ha avuto un impatto culturale evidente, e quella che prima era “solo” una fiaba dei Fratelli Grimm si è trasformata in un’icona pop che ha dato il via ai classici Disney che conosciamo. Il primo grande classico dell’animazione, e uno dei grandi classici del cinema nella sua forma totale, candidato, tra le altre cose, all’Oscar per la migliore colonna sonora. Ma come si è arrivati a questo momento storico? Com’è stato realizzato Biancaneve e i sette nani? Partiamo da un po’ più indietro, inevitabilmente elogiando Walt Disney, un genio come pochi altri nella storia del cinema.
La storia dietro il film

Con l’arrivo del sonoro, l’idea di Disney fu quella di unire i cartoni alla musica, simulando i suoni con gli strumenti musicali. L’idea fu geniale, e con i corti di Topolino raggiunse un successo globale, tanto che la tecnica di sincronizzazione, fra una composizione musicale e il movimento di un soggetto, è tutt’ora chiamata mickeymousing (in qualunque film, non solo di animazione). Con le successive Silly Simphony aumentò ulteriormente la fama del brand Disney, e nel 1932 Fiori e Alberi diventò il primo film a colori della storia grazie alla Technicolor. Ma i corti iniziavano ad essere un lavoro troppo duro e troppo poco remunerativo.
Nel 1934 Walt Disney chiamò tutti i suoi animatori e collaboratori per una riunione, in cui raccontò loro Biancaneve e i sette nani. Lo fece in modo dettagliato, artistico, interpretando tutti i personaggi del film. Fare tutto ciò che aveva in mente in un corto sarebbe stato impossibile: lui voleva un film di 90 minuti.
Esistevano già dei lungometraggi animati, come El Apóstol (1917) o Achmed, il principe fantastico (1926), ma erano realizzati a passo uno. Nessuno utilizzava ancora la tecnica di animazione di Disney (chiamata oggi tradizionale o cell animation). Non molti però credevano nel progetto di Walt, che arrivò a costare 1,7 milioni di dollari, tanto che ci si riferiva a Biancaneve come la follia di Disney. Ma lui mise in gioco tutto, ipotecò la casa e prosciugò i suoi conti. I problemi non mancarono.
Dai problemi alla consacrazione

Il film fu ricominciato da capo cinque volte, tutto doveva essere assolutamente perfetto. Ma proprio per il suo andamento rischioso e altalenante, nel mondo si parlava del possibile fallimento di Disney. Beh, un giorno i soldi finirono davvero, e il film non era ancora concluso. Chiamarono così un produttore per assistere alla versione incompleta e grezza di Biancaneve, con Walt che commentava e doppiava ogni scena per fargli capire come sarebbe venuta. Il suddetto produttore rimase in silenzio per tutto il tempo. Prima di salire in macchina, e andarsene, però disse: “Faremo un sacco di soldi”.
Alla prima di Biancaneve e i sette nani ci fu tutta Hollywood. Quel 21 dicembre del 1937 ogni attore, produttore o regista del tempo era lì, al Carthay Circle Theatre di Los Angeles, ad aspettare il grande successo, o il grande fallimento, di Walt Disney. Inutile dirvi oggi che tutti lo amarono. Tutti si resero conto di essere di fronte ad un evento della storia del cinema. Un evento anche economico, visto che guadagno 8 milioni di dollari diventando il film sonoro col più alto incasso di sempre.
Walt Disney vinse un Oscar onorario, con altre sette statuette più piccole come i nani, finì sulla copertina del Times e vide il suo film doppiato in 10 lingue diverse. E non furono tradotte soltanto le voci dei personaggi, ma anche tutte le scritte, così da permettere ai bambini di tutto il mondo di leggerle.
Con i soldi di Biancaneve e i sette nani, Walt comprò un terreno a Burbank, California, dove ancora oggi sorge la sede della Disney. Ora, il nuovo live-action annunciato con Rachel Zegler stravolgerà la storia originale in molti modi: dai nani, al principe, al bacio del risveglio. Ma nonostante questo, è importante ricordare l’importanza e la magia dietro il film che fu.