Le cose belle, o comunque apprezzate, possono essere trattate in modo morboso, e da atteggiamenti morbosi si vengono a sapere cose che, forse, non avremmo mai voluto conoscere. Adesso, provate a pensare al film Barbie. Riuscite a vedere Barbie Land? È molto riconoscibile. È giusto un po’ rosa. Ecco, ora, riuscite ad associare qualcosa di così, più o meno, “grazioso” a qualcosa di cupo e assolutamente inquietante? In teoria, non dovreste. Il fatto, però, è che cercando e ricercando sul web notizie sul film in questione o sulla famosa bambola stessa, potreste incrociare notizie meno “carine”, se così vogliamo dire.
Barbie e Ken, di chi parliamo esattamente?

Come dicevamo, a volte cercare in modo ossessivo sul web, anche se si tratta di cose assolutamente innocenti e piacevoli, può far riemergere storie non esattamente piacevoli come, addirittura, vecchi casi di omicidi e violenza di vario genere, che sembrano essere stati dimenticati, ma poi dimenticati non sono mai. Comunque sia, spesso certe cose è anche meglio non saperle o non far si che se ne riparli. La storia in questione è quella della coppia di coniugi canadesi formata da Karla Homolka e Paul Bernardo, che sono stati poi soprannominati “Barbie e Ken serial killer”. E già non partiamo bene.
Questi due giovani innamorati si sono resi protagonisti di tre omicidi e svariati stupri ai danni di giovani ragazze adolescenti nel loro paese natale tra la fine degli anni ’80 e i primi del decennio successivo. L’esito della loro sadica storia sono le condanne. Lei se l’è cavata con dodici anni di reclusione e ad oggi è una madre libera di due bambine, mentre per quanto riguarda il marito, la pena è stata quella dell’ergastolo. Emerse, successivamente, che il coniuge era stato testimone della violenza del padre inflitta su sua madre e degli abusi sulla sorella. Una storia davvero raccapricciante.
Ma cosa c’entra con il film?

A questo punto vi chiederete, che cosa c’entrano, però, i due assassini con il film in questione? Assolutamente niente. Zero. Non basta e non può bastare che a due serial killer vengano affibbiati due soprannomi come Barbie e Ken per essere associati alle bambole della Mattel. Il film (di cui proponiamo la nostra recensione) prende le più assolute distanze da qualsiasi vicenda del genere. Questi due killer non rappresentano, nel modo più assoluto, alcuna variante delle iconiche bambole, in nessuna delle collezioni. Questo andrebbe ricordato anche a chi, che sia per noia o per altro, si imbatte in queste vicende.
Insomma, Barbie era, è e rimane il film che tantissime persone hanno amato e che ha attirato nei cinema milioni di spettatori. Nulla di più. E anche se questo potesse sembrare ovvio, noi ci scomodiamo per ricordarvelo.