Babylon è una storia vera? Tutte le star del muto cui è ispirato il film

Babylon, l’ultima grandiosa ed eccessiva epopea di Damien Chazelle, arriva oggi su Paramount+. Nonostante la storia del film sia inventata, i suoi personaggi, da quello della Robbie a quello di Pitt, sono ispirati a celebrità realmente esistite nella Hollywood degli Anni 20, e che come Nellie e Jack ne hanno vissuto gioie e dolori; scopriamoli qui.
Babylon è una storia vera?Tutte le star del muto cui è ispirato il film

Lo scorso 19 gennaio è uscito nei cinema italiani Babylon, l’ultimo film di uno dei registi più brillanti e pazzamente innamorati della Settima Arte che è Damien Chazelle. E a noi, cinefili come lui, il premio Oscar per La La Land non poteva farci un regalo di Natale (in ritardo) più bello. Siamo usciti dalla sala frastornati, accecati ed emozionati, con la musica del suo fedelissimo compositore Justin Hurwitz che ci ha risuonato in testa per giorni. Il film, con un cast ricco e straordinario, composto soprattutto da Margot Robbie, Brad Pitt e Diego Calva, ci ha catapultati in una Hollywood che forse non immaginavamo essere così spericolata e trasgressiva.

E magari è per questo patto rotto col cinema del passato, che credevamo per forza essere un luogo magico in cui “tutto era possibile”, che Babylon ha suscitato tante critiche. Eppure in questo ritratto di un epoca, quella della Los Angeles degli anni ’20 e ’30 e del suo delicato passaggio dal muto al sonoro, Chazelle non ha poi dovuto forzare troppo la mano per essere realistico. In Babylon l’eccesso – sia esso di fama, di soldi, di alcol, di perdizione – non è eccessivo. È solo il vero riflesso di un’industria in crisi. Infatti, per comporre questo ritratto disinibito, Chazelle si è ispirato significativamente a delle star realmente esistite e attive nella Hollywood di quel periodo; vediamo quali.

Brad Pitt: la star di Babylon è ispirata a John Gilbert

Brad Pitt, aka Jack Conrad in Babylon, è ispirato a John Gilbert
Brad Pitt, aka Jack Conrad in Babylon, è ispirato a John Gilbert

Il personaggio del super divo Jack Conrad, interpretato da un affasciante e decadente Brad Pitt, sembra agire in rappresentanza di tutte quelle star del cinema muto che non sono sopravvissute nello scontro coi talkies. E lo fa ispirandosi ampiamente alla figura di John Gilbert, uno degli attori più famosi della silent era e protagonista soprattutto di grandi commedie romantiche (da qui l’appellativo “The Great Lover”) come La vedova allegra del maestro Erich von Stroheim. John Gilbert, uno dei principali volto della Metro-Goldwyn-Mayer, era ricchissimo, richiestissimo e amatissimo dalle donne (ebbe quattro matrimoni ed innumerevoli relazioni).

Nonostante siano pochi i film muti a noi giunti interi – pare infatti che ci sia giunto solo ¼ dei film muti di Hollywood, scomparsi a causa del deperimento del nitrato e ad altri fattori intrinsechi – sappiamo che Gilbert aveva una recitazione molto corporea e gestuale perfetta per il cinema muto. Si dice che sia proprio per questa sua mancanza di sobrietà espressiva, insieme alla leggenda (poi smentita) della sua voce troppo acuta, che la sua carriera non resistette all’insorgere del cinema parlato. Proprio come il personaggio di Jack Conrad, la stella morente di John Gilbert si lasciò trascinare dall’alcol e dalla depressione, e venne stroncato da un infarto a soli 38 anni. L’omaggio di Chazelle all’attore ci sembra dunque molto esplicito.

Clara Bow, l’ispirazione per Nellie LaRoy

Nellie LaRoy come Clara Bow
Nellie LaRoy come Clara Bow

Margot Robbie interpreta invece Nellie LaRoy, la ragazza povera e sregolata che è riuscita ad ottenere la fama, senza averne i mezzi per gestirla. Questo ruolo, più complesso e sfaccettato, attinge a diverse fasi della carriera di alcune famose attrici del tempo, a cominciare da Clara Bow. Proprio come Nellie, la Bow nasce in una famiglia disfunzionale e abusante; decide perciò di rendersi indipendente e tenta la strada verso il successo già a 16 anni, quando vince un concorso di modelle. Non passa molto tempo prima che diventi anche attrice, ed è apprezzata per il suo sex appeal molto libertino e, al contempo, per la sua dolcezza.

Le origini della It Girl

Clara Bow era la prima It Girl
Clara Bow era la prima It Girl

Nella sua carriera recitò in moltissimi film muti, ma ottenne il massimo della fama nel 1927 grazie al film Cosetta, nel quale introduce il personaggio della flapper, il cosiddetto “maschiaccio”, o ancora, la It Girl. Si tratta di una donna erotica e disinibita, capace di sedurre come, al contempo, di bere e fumare in pubblico. Clara Bow diventa quindi un fenomeno unico: nel pieno del proibizionismo, è ben evidente che il pubblico impazzisca per lei, che rappresenta tutt’altro. Tuttavia, la Bow non si scrollò mai di dosso le sue origini umili e il suo fare grezzo; dopo essere stata implicata in una serie di scandali sessuali, la sua immagine venne ulteriormente infamata dal passaggio al sonoro.

L’attrice possedeva un accento molto marcato, che con l’avvento dei talkies non poteva più essere trascurato. Riuscì ugualmente a girare dei film di successo, ma non diventarono mai forti come quelli del periodo muto, e pian piano la sua carriera tramontò, complice anche l’instabilità mentale. Chazelle la cita in particolare in una scena, che ben ricorderete: si tratta del momento in cui Nellie recita per la prima volta in uno studio insonorizzato, e deve dire a gran voce la sua prima battuta. Pare che la gag che segue sia realmente accaduta alla Bow sul set de L’allegra brigata, quando, al pronunciare di un tonante “Ciao gente!” come da copione, fece saltare le valvole della sala di registrazione, tanto era acuta la sua voce.

La somiglianza con Rubens e Eagels

Alma Rubens e Jeanne Eagels
Alma Rubens e Jeanne Eagels

Ma come anticipavamo, Clara Bow non è l’unico riferimento utilizzato per il personaggio della Robbie. Infatti, mentre pare che la It Girl non abusasse di alcol e di sostanza stupefacenti, questo aspetto di forte dipendenza di Nellie messo in scena in Babylon ha origine soprattutto dalla storia tragica delle due dive Alma Rubens e Jeanne Eagels. Entrambe ebbero vite travagliate e iniziarono, all’apice delle loro carriere, a fare un pesante uso di droghe, tanto che la Rubens venne anche arrestata per traffico e possesso di cocaina.

Manny in Babylon: México takes Hollywood

René Cardona e Gilbert Roland sono l'ispirazione per il Manny di Babylon
René Cardona e Gilbert Roland sono l’ispirazione per il Manny di Babylon

Per quanto riguarda il personaggio di Manny Torres, invece, interpretato da un versatile e intenso Diego Calva – di cui vi lasciamo un approfondimento qui -, Chazelle sembra essersi ispirato a René Cardona. Quest’ultimo, regista, attore e produttore cubano ma naturalizzato messicano, fu infatti una delle stelle dell’epoca d’oro del cinema messicano. Come Manny in Babylon, cominciò la carriera cinematografica ad Hollywood, grazie alla conoscenza del divo Rodolfo Valentino, ma dopo i primi successi americani decise di stabilizzarsi in Messico, dove sviluppò definitivamente la sua carriera. Se vogliamo, il personaggio di Manny, devotissimo alla tormentata Nellie, può ricordare anche l’amore che ci fu tra Gilbert Roland, attore messicano divenuto celebre ad Hollywood, e la stessa Clare Bow.

La cino-americana Fay: tra Anna May Wong e Marlene Dietrich

Lady Fay Zhu: l'incontro tra Anna May Wong e Marlene Dietrich
Lady Fay Zhu: l’incontro tra Anna May Wong e Marlene Dietrich

La lista sarebbe ancora molto lunga, ma vediamo di citare soltanto alcuni dei riferimenti più eclatanti. Il personaggio della trasgressiva Fay Zhu, interpretato dall’attrice Li Jun Li, è ispirato alla star cino-americana Anna May Wong. Quest’ultima, esattamente come per il personaggio di Fay, è l’unica celebrità tra quelle di Babylon ad aver resistito al passaggio al sonoro; la Wong ebbe infatti una carriera molto lunga, seppur venisse sempre relegata a ruoli secondari e a personaggi orientaleggianti piuttosto stereotipati. A ciò Chazelle aggiunge un elemento ancora più interessante: associa alla Wong/Fay un numero celebre di un’altra grandissima diva, quello di Marlene Dietrich nel film Marocco.

Nel film in questione, la Dietrich si veste con uno smoking da uomo e, in un nightclub, bacia una donna del pubblico, mostrando il primo bacio lesbico della storia del cinema. La Wong e la Dietrich lavorarono inoltre al film Shangai Express del 1932, e si dice che oltre che da un rapporto professionale, le due star fossero legate anche da un rapporto d’amicizia (e, secondo alcune voci, anche d’amore). Nella figura di Fay Zhu coesisterebbero dunque queste due importanti figure; l’una dell’attrice asiatica più famosa della vecchia Hollywood, l’altra della celebrità più emancipata e avanguardista, dichiaratamente bisex e sostenitrice di una sessualità libera.

Babylon, verità e finzione: lo scandalo Arbuckle

Roscoe Arbuckle e lo scandalo della morte di Virginia Rappe
Roscoe Arbuckle e lo scandalo della morte di Virginia Rappe

E chi non ha apprezzato i momenti di “cattivo gusto” all’interno del film e li ha trovati esagerati, dovrà invece fare la pace col fatto che anche una delle scene più discusse e più kitsch del film, ha una sua fondatezza. Si tratta di una delle scene iniziali in cui l’attore obeso Pickwick manda in overdose e abusa della giovane Jane Thornton in una delle camere della villa in cui è in atto l’orgia danzante. Ebbene, questo momento è una rivisitazione dello scandalo che coinvolse il celebre comico del muto Roscoe “Fatty” Arbuckle nel 1921.

Infatti, durante una grande festa a San Francisco, nella stanza di Arbuckle venne trovata morente e seminuda l’attrice Virginia Rappe. Il comico venne accusato di violenza sessuale e omicidio, probabilmente causato da un mix di stupefacenti, e, nonostante non venne mai condannato, i suoi film vennero boicottati e la sua carriera ne uscì rovinata. Hollywood all’epoca non era chiaramente per deboli di stomaco; da lì a pochi anni, infatti, diventò necessaria l’adozione del Codice Hays, un codice morale e disciplinare per preservare la decenza e il decoro all’interno delle produzioni hollywoodiane, mantenuto fino al 1968.

Insomma, dietro a Babylon c’è tanta storia (molta di più di quella che qui vi abbiamo solo accennato) e, come qualsiasi film che si rispetti, tanta finzione. Se non l’avete visto, vi aspetta da oggi su Paramount+; in caso contrario, un rewatch dopo aver saputo tutti questi dettagli, è comunque necessario!

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