Kevin Smith è stato colpito da un attacco di cuore, ma con un selfie twittato dall’ospedale annuncia di stare bene e essere ormai fuori pericolo. È successo domenica, alla fine della registrazione della prima puntata del suo nuovo show in onda su AMC, Comic Book Man.
Il regista quarantottenne si era sentito male alla fine delle riprese, e recatosi in ospedale ha scoperto di essere vivo per miracolo ed è subito stato ricoverato. Dal lettino ha trovato lo spirito per farsi una foto e condividerla su Twitter, per rassicurare i propri fan sulle sue condizioni di salute.
After the first show this evening, I had a massive heart attack. The Doctor who saved my life told me I had 100% blockage of my LAD artery (aka “the Widow-Maker”). If I hadn’t canceled show 2 to go to the hospital, I would’ve died tonight. But for now, I’m still above ground! pic.twitter.com/M5gSnW9E5h
— KevinSmith (@ThatKevinSmith) February 26, 2018
«Questa sera dopo la prima puntata ho avuto un forte attacco di cuore. Il dottore che mi ha salvato la vita ha detto detto che ho subito un blocco totale dell’arteria discendente anteriore (anche not come “la vedovificatrice”). Se non avessi cancellato la seconda puntata per andare in ospedale, sarei morto questa notte. Ma per ora sono ancora con i piedi per terra!»
Anche in questa occasione non è stato però possibile evitare qualche polemica. In un tweet di risposta, l’attore Chris Pratt si è detto suo fan e ha chiesto ai suoi followers di pregare con lui per Smith, perché crede «nel potere curativo delle preghiere». Molte delle risposte ricevute erano aspramente critiche, e gli facevano notare che sono i medici, e non le preghiere, a salvare le persone in ospedale. Ci sono stati anche riferimenti alla strage di Parkland, dopo la quale molti avevano attaccato i politici statunitensi che si limitavano a inviare “pensieri e preghiere” senza intervenire sulla questione della armi.
Kevin we don’t know each other too good but I have loved you since Clerks and I’m praying my ass off for you cause I believe in the healing power of prayer. Can you please pray with me people!? ?♥️ https://t.co/syB7BiQaoY
— Chris Pratt (@prattprattpratt) February 26, 2018
In difesa dell’attore è intervenuto James Gunn, che ha diretto Pratt nei due Guardiani della galassia, sottolineando la differenza sostanziale tra i due casi: «Non c’è nulla di male nel mandare a qualcuno pensieri positivi e preghiere. Ma quando questo va di pari passo con l’inazione quando servirebbe intervenire per risolvere un problema, è ipocrita. Se offri preghiere ai superstiti della strage di Parkland ma non vuoi affrontare il problema delle armi in questo paese in maniera concreta, quelle preghiere sono ipocrite. Ma nessuno si aspetta che Chris Pratt aiuti i dottori e operi al cuore Kevin Smith. E Kevin nemmeno ha bisogno che Chris gli paghi il conto dell’ospedale. Quindi credo che le sue preghiere siano apprezzabili, nonché l’unica cosa che può fare».
Kevin Smith divenne celebre negli anni ’90 quando il suo film d’esordio, Clerks, lo trasformò a soli 24 anni in una star del cinema indie, grazie alla capacità che aveva avuto di raccontare ansie e paure della cosiddetta “generazione X”. Non è più riuscito a replicare il successo di quel primo film, anche se nel corso degli anni ha confezionato diversi piccoli cult, come Dogma e Zack & Miri – Amore a… primo sesso. Negli ultimi anni si è invece dedicato molto al cinema di genere, tra horror (Red State), grottesco (Tusk) e comico demenziale (Yoga Hosers – Guerriere per sbaglio). Grande appassionato di fumetti, Kevin Smith, parallelamente all’attività cinematografica, ha lavorato come sceneggiatore per DC e Marvel.
A Kevin Smith vanno gli auguri di pronta guarigione di tutta la redazione di CiakClub.
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