Assassinio sull’Orient Express un nuovo giallo che sbanca il Box Office Italia.
Assassinio sull’Orient Express divide la critica ma attira il pubblico.
Agatha Christie nel 1934 scrisse un celebre romanzo giallo, Assassinio sull’Orient Express (Murder on the Orient Express), del quale nel 1974 fu realizzato un adattamento cinematografico dell’americano Sidney Lumet che conquistò il box office mondiale. Il 30 novembre scorso, in Italia, è uscito nelle sale il remake dell’omonimo film realizzato dal regista e attore Kenneth Branagh (Dunkirk, Thor, Hamlet), prodotto da Ridley Scott (Alien, Il gladiatore, The Martian) e distribuito dalla 20th Century Fox.
Il film americano sta riscuotendo un buon successo in sala, tale da poter asserire che l’operazione commerciale stia andando come auspicato, replicando il successo del passato, tant’è che la 20th Century Fox stessa ha già annunciato il sequel Poirot sul Nilo.
Cast stellare (Johnny Depp, Penelope Cruz, Michelle Pfeiffer, Willem Dafoe), un giallo apparentemente irrisolvibile anche se noto, ambientazione affascinante (Instanbul, l’Orient Express), un mix di elementi che catturano l’attenzione del pubblico e che ne decretano il successo in sala.
Assassinio sull’Orient Express fu ispirato ad un famoso caso di cronaca del 1932, che vide protagonista un aviatore statunitense, la Christie lo scrisse durante una sua permanenza ad Instabul, lasciandosi attrarre da luoghi misteriosi e carichi di storia.
La trama è quella di un giallo classico ad enigma, ed è tutto incentrato sulla magnetica e fitta trama investigativa, che in questo caso si evolve completamente all’interno del famoso treno Orient Express, che da Istanbul passando per Trieste arriva a Calais e all’interno del quale viene commesso un omicidio ai danni di un passeggero che riceve una dozzina di coltellate. La vittima, un ambiguo uomo d’affari, il giorno prima della sua morte si era offerto di ingaggiare Poirot in sua difesa, poiché minacciato e per contro il detective aveva rifiutato tale offerta. Il treno bloccato, dopo essere uscito fuori dai binari a causa di una valanga di neve in Jugoslavia, sarà un’ottima occasione per effettuare delle meticolose indagini e per non far fuggire nessuno.
Un’idea high concept che segue ad ogni passo la detection del prodigioso investigatore Hercule Poirot, interpretato da Branagh stesso, regista e attore, che dunque si è ben adattato nell’interpretazione dell’attore protagonista, con un risultato positivo ma non eccelso. Da sottolineare la stucchevolezza dei baffi così volutamente giganti da risultare una caricatura piuttosto che una piacevole caratterizzazione di un personaggio.
La regia è delle più classiche, per nulla innovativa, la mdp segue per la maggior parte del film il punto di vista del protagonista, lasciando lo spettatore all’oscuro per il disvelamento finale del caso che ovviamente lascerà di stucco tutti quanti.
Il grande cast rende omaggio a timide interpretazioni, Michelle Pfeiffer nel finale regala un monologo interpretato dignitosamente, ma sicuramente l’attenzione del pubblico viene catturata dall’affascinante Hercule Poirot che con il suo talento e la sua maniacale ricerca dell’equilibrio riuscirà a risolvere il caso e a restare basito dall’indagine più difficile che gli poteva capitare, dove apparentemente le piste sono molteplici e l’assassinio sull’Orient Express potrebbe essere stato compiuto da chiunque o forse anche da qualcuno che si è intrufolato dall’esterno.
Il film tiene bene l’attenzione per l’evolversi della vicenda, molto meno per i dialoghi e la tensione che nei momenti chiave non è costruita come i migliori film gialli della storia del cinema. Un ottimo incasso con uno sforzo non eccelso, così si potrebbe descrivere questo prodotto.
Le critiche sono molto disparate, su Rotten Tomatoes, noto sito di riferimento, Assassinio sull’Orient Express non ha riscosso grandi acclamazioni, in generale è un film che divide il mondo della critica ma che sicuramente attira ed emoziona il grande pubblico. Tuttavia la morale che si evince dal finale, avvalora un sentimento simile alla legge del taglione che è molto vicina alla cultura americana ma lontana anni luce da un messaggio positivo e soprattutto di formazione di una cultura contemporanea illuminata.
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