Akira Kurosawa, 25 anni senza il maestro che tutti hanno copiato

A 25 anni dalla morte di Akira Kurosawa, analizziamo l’influenza che il regista nipponico ha avuto sul cinema contemporaneo occidentale, in particolare sul genere western. Molti sono i grandi registi che hanno preso spunto dal maestro giapponese, a partire da Sergio Leone, Quentin Tarantino, George Lucas e Wes Anderson
Akira Kurosawa, i 10 film più influenzati dal regista Imperatore

Inserire il cineasta giapponese Akira Kurosawa all’interno della storia del cinema è più o meno simile al percorso di Cezanne nella storia dell’arte contemporanea. Lui è maestro di maestri e maestro tra i maestri. E’ una della figure di riferimento del cinema novecentesco e tra i più influenti della storia. Vediamo alcuni tra i film che più hanno risentito della lezione del regista nipponico.

I Magnifici Sette erano in realtà samurai

I Magnifici Sette, remake de I Sette Samurai di Akira Kurosawa
I Magnifici Sette, remake de I Sette Samurai di Akira Kurosawa

Il più lampante esempio di remake di un capolavoro di Akira Kurosawa è I Magnifici Sette di John Sturges. Già dal titolo, il film si dichiara apertamente come una rivisitazione de I Sette Samurai in chiave western. Sturges unisce una buona parte degli “avengers” del cinema d’ambiente West come Yul Brynner, Eli Wallach, Steve McQueen, Charles Bronson e James Coburn.

Il rapporto tra Kurosawa e il selvaggio West americano ha radici profonde e interscambiabili. Infatti lo stesso regista giapponese, influenza cardine di un pilastro del genere western come I Magnifici Sette, ha dichiarato di essere stato a sua volta influenzato dal cinema di John Ford. Certi amori fanno giri immensi e poi ritornano.

L’epopea Star Wars parla giapponese

Star Wars di George Lucas e La Fortezza Nascosta di Akira Kurosawa
Star Wars di George Lucas e La Fortezza Nascosta di Akira Kurosawa

Senza considerare le evidenti influenze che può avere il principale esponente del cinema giapponese su una saga di guerrieri armati di katane laser, il cui villain principale indossa un casco nero, ossia una versione tecnologizzata del kabuto dei samurai, citerò George Lucas stesso. 

Riguardo la specifica influenza de La Fortezza Nascosta del 1958, nel 2001 disse: “Decisi che sarebbe stato bello raccontare la storia di Star Wars attraverso i suoi due personaggi più umili, come ha fatto Kurosawa, e dal loro punto di vista. Nel caso di Star Wars sono diventati i due droidi, C-3PO e R2-D2. Per i due droidi protocollari sono stati di grande ispirazione i due personaggi Tahei e Matashichi. E se ciò si aggiunge al fatto che Lucas provò a scritturare Toshiro Mifune per Obi Wan Kenobi, direi che è impossibile pensare ad una guerra stellare senza aver combattuto nelle campagne nipponiche.

A Bug’s Life: I Sette Samurai diventano insetti

A Bug's Life e I Sette Samurai di Akira Kurosawa
A Bug’s Life e I Sette Samurai di Akira Kurosawa

Nel 1998 la Pixar (quando ancora non era aggiogata al colosso commerciale Disney) decise di omaggiare il grande maestro Akira Kurosawa riprendendo la trama de I Sette Samurai, adattandola al suo nuovo cartone, con protagoniste delle formiche (e chi se non l’animale stakanovista per eccellenza), vittime dei soprusi delle cavallette (anch’esse biblicamente cattive).

Per combattere le cavallette, le formiche assumeranno i loro “sette samurai” in forma di insetti di un circo itinerante. Così, dopo una serie di rocambolesche battaglie, formiche e insetti circensi avranno la meglio. Per molti, A Bug’s Life è considerato un remake del film di Akira Kurosawa.

Sergio Leone vs Akira Kurosawa

Clint Eastwood in Per un pugno di dollari
Clint Eastwood in Per un pugno di dollari

Qui la faccenda è agli atti di un processo. Per il film più rivoluzionario del West, Per un pugno di dollari, Sergio Leone decise di rifarsi a pieno al film di Akira Kurosawa, Yojimbo (La sfida del samurai). Il film ha la stessa trama, solo applicata in due ambienti diversi. Un samurai/cowboy vagabondo arriva in un villaggio insanguinato dalla guerra tra due clan e, con machiavellica strategia, diventa l’ago della bilancia mettendo gli uni contro gli altri. 

Leone fu sempre chiaro nel riconoscere di aver preso moltissimo dal film di Kurosawa, ma la sua casa di produzione (Jolly film) non ne comprò i diritti, tirando in mezzo l’Arlecchino di Goldoni che sembra avere alcuni punti di trama comuni a Yojimbo. Così per sciogliere questo stallo alla messicana, fu Kurosawa stesso a scrivere a Leone una lettera dove dichiarava di essere stato plagiato.

Leone si vide cedere i diritti di distribuzione del film in Giappone, a Taiwan, in Corea del Sud e il 15% degli incassi di tutto il mondo. Così, i rapporti tra i due si rovinarono per un galeotto pugno di dollari.

Il Signore degli Anelli: Le due torri 

Mai fu più chiaro a Peter Jackson, regista della trilogia cult de Il Signore degli Anelli, quel famoso concetto applicato da Akira Kurosawa de la pioggia rende tutto più drammatico. Il Signore degli Anelli: Le due torri applica la lezione della battaglia nella pioggia de I Sette Samurai in uno dei suoi momenti più carichi di pathos. La Battaglia del Fosso di Helm in cui gli eroi sono disarmati ed in inferiorità numerica si svolge sotto una pioggia torrenziale in perfetto stile Kurosawa.

La pioggia di Akira Kurosawa in Matrix

Matrix Revolutions, Neo vs Agente Smith
Matrix Revolutions, Neo vs Agente Smith

Il cinema di Akira Kurosawa ha varcato anche i confini dell’universo Matrix (se reale o illusorio, lo saprete dopo aver letto questo illuminante articolo).Per il medesimo motivo de Le due torri, la scena di duello tra Neo e l’agente Smith in Matrix Revolutions avviene sotto un diluvio universale che riecheggia la battaglia in cui il solo Kanbei sembra mantenere la calma. 

Non tutti sanno però che l’escamotage della pioggia battente è stato sì una scelta geniale di Akira Kurosawa, ma è più che altro figlia di un bisogno indotto di portare a termine le riprese nonostante piovesse continuamente da giorni. Un classico esempio di fare di necessità, virtù.

Django Unchained

Django Unchained, primo piano à la Akira Kurosawa
Django Unchained, primo piano à la Akira Kurosawa

Sappiamo che non esiste regista più cinefilo di Quentin Tarantino. E come poteva non essere radicalmente influenzato da un regista giapponese con il fetish per i samurai, che è stato il principale modello dei western di Leone?

Django Unchained è il primo western di Tarantino che risente delle influenze di Akira Kurosawa nei trucchi della macchina da presa e nell’inquadratura, utilizzando per lo più scatti personali ampi o molto ravvicinati e azioni statiche. Discorso analogo si potrebbe fare per The Hateful Eight, il cui titolo sembra una versione antitetica pulp de I Magnifici Sette di cui sopra.

John Wick intriso di Akira Kurosawa

John Wick sotto la pioggia
John Wick sotto la pioggia

Ancora una volta una saga con Keanu Reeves protagonista (che già ha dimostrato la sua passione per il Giappone samurai in 47 Ronin, qui la loro vera storia) ha grosse influenze provenienti dal paese del Sol Levante. Ora sembra un cliché combattere sotto la pioggia battente ma senza il catalizzatore Kurosawa difficilmente avremmo visto scene belliche così cariche di pathos. Infatti nella scena in cui Keanu Reeves sconfigge il cattivo, interpretato da Michael Nyqvist, si scatena una rissa fradicia in un cantiere navale. 

Mad Max: Fury Road

Tom Hardy in Mad Max: Fury Road
Tom Hardy in Mad Max: Fury Road

Interessante è l’operazione citazionista di Mad Max: Fury Road. In una scena del film, Tom Hardy, nei panni di Max, fugge per affrontare il Coltivatore di Proiettili. Si imbatte in un folto gruppo di soldati che ucciderà in solitaria. Cosa vi sembra se non la versione post-apocalittica di Kyûzô (I Sette Samurai) che decide di mettersi in proprio uccidendo la banda nemica? L’importanza di Akira Kurosawa ha pervaso anche un blockbuster post-apocalittico on the road del 2015.

Wes Anderson omaggia Akira Kurosawa

Nemmeno il regista prodigio dell’estetica contemporanea Wes Anderson è rimasto immune dal contagio del cinema di Akira Kurosawa. L’isola dei Cani, ambientato non a caso in Giappone, fa esplicito riferimento a I Sette Samurai. Dove? Nella musica. L’omaggio originale e funzionale di Anderson lo ha portato a scegliere di citare il capolavoro di Kurosawa nella colonna sonora, per sottolineare nella scena l’eroismo altruistico del protagonista.

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