Dopo Elvis di Baz Luhrmann, il re del Rock and Roll ritorna, questa volta sul piccolo schermo e in una chiave decisamente meno autobiografica e seria del film candidato agli Oscar. Agent Elvis è stata creata da John Eddie e Priscilla Presley, vedova del famoso cantante, e distribuita da Netflix. Qui, Elvis è un agente segreto che protegge l’America a colpi di Karate in compagnia di una scimmia tossica e sadica. Questa è solo la premessa di Agent Elvis, una serie animata per adulti esplicita e irriverente.
La trama di Agent Elvis
La serie segue la doppia vita di Elvis Presley. Scopriamo infatti già dai primi minuti che quando non è impegnato in concerti vari, il “re” combatte il crimine per proteggere la sua amata America da pericoli incombenti, tra i quali “hippie zombie” e Charles Manson. Questo, in compagnia della sua sadica scimmia Scatter e dell’amico Bobby Ray. Elvis diventa “agente Elvis” quando viene reclutato dal TBC (The Central Bureau), l’organizzazione segreta dietro ai più importanti eventi storici mondiali, positivi e negativi che siano. Il loro scopo? “infiltrarsi, istigare, appropriarsi e fumigare per mantenere l’America al sicuro”.
Questa non è di certo la storia di Elvis Presley che siamo abituati a sentire. Nonostante chiare referenze ad avvenimenti realmente accaduti, Agent Elvis gioca con la figura del re del Rock and roll, portando la sua celebrazione all’assurdo e manipolando a sue vantaggio le strampalate teorie complottistiche sulla sua persona che sono circolate nel corso degli anni.
Il cast

Matthew McConaughey presta la voce ad Elvis Presley, con un accento texano che, nonostante sia meno fedele rispetto dell’interpretazione vocale di Justin Butler in Elvis, è perfettamente convincente. Il suo tono stoico e flemmatico, insieme ai veloci tempi comici che caratterizzano tutta la serie, rende ogni battuta tagliente ed esilarante.
Al suo fianco troviamo anche Kaitlin Olson, star di C’è sempre il sole a Philadelphia, nei panni dell’agente del TBC CeCe Ryder, Don Cheadle come il Comandante a capo della TBC, una sorta di Colonnello Tom Parker stile Nick Fury. Ci sono anche: Johnny Knoxville come Bobby Ray, Niecy Nash-Betts come Bertie, Priscilla Presley, già produttrice della serie, che presta la voce a se stessa, e Tom Kenny, la voce di Spongebob e qui della scimmia cocainomane Scatter. E questi sono solo alcuni nomi del cast stellare di Agent Elvis.
Cosa aspettarsi da Agent Elvis

Con le assurde premesse del trailer, è facile immaginare che Agent Elvis non sia una serie da prendere troppo sul serio. Difatti, la serie stessa è caratterizzata da una buona dose di autoironia. Come tante animazioni uscite e premiate recentemente, questa non è una serie animata per bambini. Bisogna invece aspettarsi un umorismo irriverevente ed esplicito, poco politically correct, e letterlamente fatto di sesso, droga, e Rock and roll. C’è molto sangue e molta violenza, anche immotivata.
Nonostante ci voglia del tempo per abituarsi all’ esagerazione e agli elementi camp e pulp, una volta entrati nell’ottica giusta, Agent Elvis è godibile, con twist interessanti e inaspettati. Inoltre, i numerosi cameo e le referenze alla cultura popolare dell’epoca, sono una chicca che terrà appiccicati allo schermo gli appassionati degli anni 60.
Agent Elvis può però risultare ripetitivo. La struttura narrativa infatti è molto simile in ogni episodio ed alcune puntate sono quasi autoconclusive. Si potrebbe azzardare che la serie Netflix non sia adatta al binge watching, e, forse, rilasciare le puntate settimanalmente sarebbe stata la scelta migliore in questo caso.
Lo stile
Lo stile di Agent Elvis è a colpo d’occhio molto artificioso e pressoché fumettistico, incluse mosse di karate statiche del protagonista e la divisione dello schermo in pannelli come sulle pagine di un fumetto. Le linee sono doppie e spigolose e le forme fisiche volutamente esagerate. in più, il corpo femminile, con vitino e fianchi pronunciati si assomiglia molto allo stile del cartone Winx Club e il disegno richiama i fumetti Marvel degli anni 60 e la serie americana Archer.
Elvis Presley: l’uomo e il mito

“So che questo è un sogno che si realizza per Elvis perché è davvero quello che voleva fare. Voleva essere un agente federale, e per quanto mi riguarda, ho sempre voluto dargli quello che voleva e non ci sono mai riuscita” ha dichiarato Priscilla Presley durante un’intervista con The Hollywood reporter. Nel 1970 infatti, Presley scrisse all’allora presidente degli Stati Uniti Richard Nixon per convincerlo ad assumerlo come agente dell’FBI. Inoltre, durante il suo discorso di accettazione del Jaycees Award, rivelò di avere sempre sognato di essere un eroe dei fumetti.
Agent Elvis riesce quindi a realizzare il grande sogno della star del Rock and roll. Elvis è qui mistificato e celebrato all’estremo all’interno di una narrativa esagerata ed ironica, che da corda alle teorie più disparate e improbabili sulla star, pur tuttavia contenendo delle verità sull’uomo che è diventato leggenda, come i suoi sogni e le sue ambizioni.
Agent Elvis è disponibile su Netflix dal 17 marzo, in lingua originale e sottotitolato in italiano. Fateci sapere cosa ne pensate nei commenti!