A beautiful life, recensione: musical romance danese senza pretese

È uscito su Netflix il film danese A Beautiful Life, quarto lungometraggio del regista Mehdi Avaz,. Racconta la storia di Elliott, un umile pescatore con un grande talento musicale, che viene scoperto da una produttrice e portato al successo. Se siete amanti del romance e cercate qualcosa da guardare senza impegno, questo film farà caso vostro.
A Beautiful Life: un romance musicale danese, senza pretese

Il 1° giugno è stato distribuito su Netflix A Beautiful Life, il nuovo film del regista iraniano (ma danese di adozione) Mehdi Avaz. Questo romance musicale, in breve, parla di Elliott, un pescatore che diventa un cantante di successo, grazie all’incoraggiamento e al sostegno di due produttrici, Suzanne e Lilly. Mehdi Avaz dirige Christopher, nome d’arte di Christopher Lund Nissen, cantante danese che interpreta qui il suo primo ruolo attoriale da protagonista, insieme ad un cast tutto nordico, composto tra gli altri dall’attrice norvegese Inga Ibsdotter Lilleaas, dall’attrice e regista danese Christine Albeck Børge, e dall’attore danese Sebastian Jessen.

A Beautiful Life, o A Star is Born in chiave nordica

Un frame tratto da A Beautiful Life
Un frame tratto da A Beautiful Life

A Beautiful Life si inserisce tra le nuove uscite di giugno, di cui vi abbiamo parlato in questo articolo. Se cercate qualcosa di molto leggero e sentimentale, questo film può fare al caso vostro – ma non se volete qualcosa che vi stupisca e sorprenda. Ambientato in un’affascinante Danimarca, forse è proprio il vibe nordico l’elemento più originale e di risalto del film. Il film cerca di rivisitare certi successi del genere, da A Star is Born, a La Famiglia Bélier / Coda, e questo finisce per essere il suo limite principale, in quanto non aggiunge novità al filone di cui fa parte, cadendo nella prevedibilità di un finale pronosticabile sin dai primi minuti del film.

La trama di A Beautiful Life

Elliott e il suo capo Jesper al porto
Elliott e il suo capo Jesper al porto

La storia che racconta infatti è molto semplice e lineare; senza essere un esempio prodigioso di sceneggiatura, è comunque una storia di ribalta e di un ragazzo che realizza il suo sogno. Si racconta infatti la storia di Elliott, un giovane pescatore che vive da solo nella barca appartenuta un tempo ai propri genitori, in un porto della Danimarca. Il suo è un lavoro pesante e poco redditizio al quale tuttavia è profondamente legato per questioni affettive. Ma la sua passione è un’altra: ha un grande talento musicale, nel cantare e nel comporre canzoni, ma per Elliott la musica non è che un sogno lontano. O così pare, finché Suzanne, una famosa produttrice musicale, non lo nota durante una gig musicale col suo amico Oliver.

Grazie alla sua fiducia, e soprattutto grazie all’affiancamento di sua figlia Lilly, anche lei produttrice, il talento di Elliott viene messo in primo piano e valorizzato. Il suo primo singolo, Hope this song is for you, scala fin da subito le classifiche ed Elliott diventa un fenomeno musicale. Il suo bell’aspetto, inoltre, aiuta a farlo diventare un idolo tra le ragazzine, mentre tra Elliott e Lilly nasce l’amore. Per entrambi, tuttavia, il proprio passato burrascoso torna a bussare alla porta e a sconvolgere gli equilibri, e soprattutto le amicizie. Quasi sul punto di mollare, Elliott riesce a riprendere in mano il proprio presente, e a comprendere chi farà parte del proprio futuro.

Nessuna stonatura, ma nessun rischio

Christopher e Inga Ibsdotter Lilleaas in una scena del film
Christopher e Inga Ibsdotter Lilleaas in una scena del film

A Beautiful Life non pretende niente di più da sé stesso se non di intrattenere il proprio pubblico. È un prodotto che può essere facilmente godibile, perché non c’è nulla che stona del tutto. La recitazione è pulita, la fotografia è curata, i conflitti che sorgono tra i personaggi vengono risolti entro i suoi 98 minuti di durata. Insomma, non c’è ambiguità. Il suo punto di forza è probabilmente l’elemento musicale e le doti canore di Christopher, che con la sua voce fresca offre delle canzoni molto orecchiabili. Ciò che manca è il rischio, l’imprevedibilità, un motivo per restare incollato allo schermo senza abbandonarsi alla sonnolenza.

Tanti temi: amore, successo e passato doloroso

Elliott, Lilly e Patrick nello studio di registrazione, in una scena de A Beautiful Life
Elliott, Lilly e Patrick nello studio di registrazione, in una scena de A Beautiful Life

Il film infatti riprende il tema già ampiamente battuto della scalata verso il successo, del talento nascosto che viene emerge dai contesti più improbabili e dello scontro tra due mondi. In questo caso, il mondo dell’umile pescatore Elliott si scontra con quello della ricca Lilly. Mentre il primo è rimasto orfano a 7 anni ed è passati da una famiglia adottiva all’altra, la seconda è cresciuta in un contesto privilegiato con genitori di successo. Ma come ogni per ogni film romantico che si rispetti, le loro differenze nascondono in realtà molti punti in comune, legati ad un’infanzia sofferta e all’assenza del supporto genitoriale.

Ad esso si sommano in realtà molti altri temi, che diventano troppi e soprattutto rimangono soltanto abbozzati. Dalla gelosia dell’amico Oliver nei confronti di Elliott, al tema del lutto e del suicidio, al tema della gravidanza, che in questo caso sembra un po’ messo lì tanto per aggiungere carne al fuoco. Ma soprattutto, il film cerca di comunicare che serve trovare uno scopo, un obiettivo da raggiungere, per dare un senso alla nostra vita. “If you have nothing to die for, what are you even alive for?“, canta infatti Christopher/Elliott.

Mehdi Avaz, rivelazione del cinema danese

Una scena dal film Toscana di Mehdi Avaz
Una scena dal film Toscana di Mehdi Avaz

Il regista danese Mehdi Avaz, iraniano di nascita, non è ancora molto conosciuto nel panorama cinematografico italiano, ma in Danimarca è una rivelazione del cinema indipendente. A 41 anni e in soli 5 anni ha già diretto quattro lungometraggi, che combinano il mood nordico delle ambientazioni e dei personaggi a delle trame d’impronta americana. Il suo primo film del 2017, While We Live, è stato interamente autofinanziato ed è stato nominato Miglior film danese ai Danish Film Awards. Ad esso sono seguiti nel 2018 il film Collision, il film Toscana del 2022 con Cristiana Dell’Anna (Gomorra) e, naturalmente, il più recente A Beautiful Life.

Avete già visto A Beautiful Life, o avete in programma di guardarlo in questo weekend lungo? Fatecelo sapere, sempre su CiakClub.it!

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