65 – Fuga dalla Terra, recensione: atterraggio disastroso per Driver

65 – Fuga dalla Terra è il nuovo thriller sci-fi con Adam Driver nato dalla penna di Scott Beck e Bryan Woods, che si sono occupati anche della regia. Il duo di sceneggiatori, noto per essersi occupato di progetti quali A Quiet Place, dà vita ad un film dalle buone premesse che non riesce però mai a decollare del tutto.
65 - Fuga dalla Terra, recensione: atterraggio disastroso per Driver

65 – Fuga dalla Terra è arrivato nelle sale italiane il 27 aprile. Negli Stati Uniti la distribuzione da parte della Sony Pictures Releasing ha preso invece il via il 10 marzo. Abbiamo quindi a disposizione, oltre alla giornata di ieri nella quale gli incassi hanno superato i 28ila euro, maggiori informazioni sui dati del box-office globale. 65 ha per ora portato a casa un gruzzolo di 56 milioni di dollari.

Alla regia abbiamo la coppia di Scott Beck e Bryan Woods, che firma anche la sceneggiatura, e che si è fatta di recente conoscere per la realizzazione di progetti quali Nightlight, Haunt, A Quiet Place e The Boogeyman (qui per le news sull’uscente film). 65 vede alla produzione la collaborazione della Columbia Pictures, della Bron Creative, della TSG Entertainment, oltre che la presenza degli stessi Beck e Wood e di Sam Raimi. Noterete infatti durante la visione qualche lieve sfumatura horror.

Déjà vu vibes per 65 – Fuga dalla Terra

65 – Fuga dalla Terra presenta di fatto una serie di similitudini con A Quiet Place più che evidenti, anche senza essere a conoscenza che le due pellicole hanno gli autori dello script in comune. Beck e Woods tentano forse di replicare l’esperimento che gli era così ben riuscito nel 2018, riproponendoci un gruppo di personaggi, questa volta ancor più ristretto, che si muovono in uno scenario dominato dalla solitudine, dall’ignoto e dal senso di angoscia e di pericolo. I dialoghi sono anche qui nuovamente ridotti all’osso, dal momento che i due protagonisti parlano lingue differenti.

Adam Driver e Ariana Greenblatt portano sulle loro spalle il peso dell’intera pellicola, condividendolo solo, di tanto in tanto, con creature preistoriche e con il persistente ricordo della figlia malata di Driver. L’operazione risulta però questa volta di gran lunga meno raffinata e coinvolgente dell’affascinante A Quiet Place.

Se ora pensiamo agli strumenti che un film come 65 ha avuto in dotazione di partenza, tra cui una casa di produzione come la Columbia ed un attore protagonista del calibro di Adam Driver, le aspettative non possono che essere relativamente alte. Il film si limita invece a portare sullo schermo un’accozzaglia di generi, citazioni ed influenze, senza mai trovare una propria direzione. Una fusione di thriller, sci-fi, action e drama, condita con qualche elemento di Jurassic Park, After Earth, Alien, e sequenze dal ritmo serrato, che regalano, sì, 93 minuti di discreto intrattenimento ma poco pathos.

Buoni i propositi, un po’ meno il risultato

Adam Driver come Mills
Adam Driver come Mills

Attenzione segue qualche piccolo spoiler!

L’idea alla base della trama, seppur semplice, poteva anche essere efficacie ed originale, se le sue potenzialità fossero state sfruttate a dovere. Adam Driver interpreta Mills, un pilota di astronavi, proveniente dall’avanzato pianeta Somaris. Mills decide di intraprendere una lunga missione di esplorazione spaziale per guadagnare i soldi necessari per le cure della figlia gravemente malata, che morirà prima che possa fare ritorno. Infatti, sulla rotta di casa la navicella vene colpita da una massa di meteoriti che ne causerà lo schianto su un pianeta ignoto.

Mills e Koa unici sopravvissuti in 65 – Fuga dalla Terra

Driver e Greenblatt in un frame di 65 - Fuga dalla Terra
Driver e Greenblatt in un frame di 65 – Fuga dalla Terra

Non ci sono superstiti tra i passeggeri se non Mills e Koa, giovane ragazza dall’età simile a quella della figlia del pilota. I due svilupperanno ovviamente un forte legame che andrà al di là della mera alleanza per sopravvivere, ritrovando l’uno nell’altro il ricordo degli affetti perduti. Ora, non vi aggiungiamo altri dettagli sulle sorti dei due sopravvissuti, se non che il misterioso pianeta di approdo è proprio il nostro pianeta Terra, ma di 65 milioni di anni fa. Popolato quindi da dinosauri e altre creature poco compatibili con la vita dei nuovi arrivati.

Ecco purtroppo questo elemento risulta totalmente irrilevante per lo svolgersi della storia di 65 – Fuga dalla Terra. L’avventura si sarebbe potuta svolgere in qualunque altro luogo e sarebbe cambiato ben poco. E anche per quanto riguarda il lato psicologico di Koa e Mills, e del loro rapporto, viene lasciato in superficie in una abbozzata dinamica padre-figlia che non viene mai approfondita del tutto, non permettendo al pubblico di immedesimarsi ed empatizzare davvero.  

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