Per mesi la spinosa questione sui film del Marvel Cinematic Universe ha tenuto banco tra attori e soprattutto registi: ognuno voleva dire la sua a riguardo.
Recentemente sull’annosa questione è intervenuto anche Taika Waititi, che ha detto la sua cercando, come suo solito, di sdrammatizzare:
“[Ridendo, ndr] Sono d’accordo. Ha assolutamente ragione, l’ho sempre detto. No, non sono d’accordo. Avendo lavorato per i Marvel Studios so che lui stava parlando nello specifico dei film Marvel. So bene quanto lavoro c’è dietro la creazione delle storie per quelle pellicole, quanto impegno c’è per le riprese e la post-produzione. Fondamentalmente, per lo studio, la storia è proprio l’aspetto più importante. Sai, alla fine della fiera, quel rettangolo [mima con le mani in logo della Marvel, ndr.] sta colpendo emotivamente le persone. E non importa se è roba troppo colorata. Magari è troppo colorata per lui. I costumi potrebbero non essere abbastanza italiani.”
Nel frattempo è stato rilasciato nelle sale cinematografiche JoJo Rabbit, ultimo lungometraggio di Taika Waititi, ecco trailer e trama, senza spoiler, per chi se lo fosse perso:
Jojo ha dieci anni e un amico immaginario dispotico: Adolf Hitler. Nazista fanatico, col padre ‘al fronte’ a boicottare il regime e madre a casa ‘a fare quello che può’ contro il regime, è integrato nella gioventù hitleriana. Tra un’esercitazione e un lancio di granata, Jojo scopre che la madre nasconde in casa Elsa, una ragazzina ebrea che ama il disegno, le poesie di Rilke e il fidanzato partigiano. Nemici dichiarati, Elsa e Jojo sono costretti a convivere, lei per restare in vita, lui per proteggere sua madre che ama più di ogni altra cosa al mondo. Ma il ‘condizionamento’ del ragazzo svanirà progressivamente con l’amore e un’amicizia più forte dell’odio razziale.
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