Oggi Bruce Willis compie sessantotto anni. Leggi l’articolo per ricordare Butch, il vero protagonista di Pulp Fiction

Nel 1955, oggi, è nato Bruce Willis. L’attore e produttore cinematografico statunitense oggi soffia sessantotto candeline. Nonostante sia nato in Europa, è americano, avendo visto la luce per la prima volta in una base militare statunitense nella Germania Ovest, per poi trasferirsi con la famiglia due anni dopo nel New Jersey. La passione che mobiliterà la vita del giovane Bruce è ovviamente quella per il cinema. Un po’ come tutti noi. Infatti, nel ’78, a soli ventitré anni, dopo svariati lavori giovanili, viene scelto per la sua prima apparizione nel film Animal House di Landis, seppur per un piccolo ruolo.   Le interpretazioni, però, che lanciano in modo definitivo la sua carriera sono quelle nel panni del detective David Addison nella serie televisiva della seconda metà degli anni ’80, Moonlighting, per cui si guadagna un Golden Globe e un premio Emmy e poco dopo quella di John McClane in Die Hard.

Bruce Willis nei panni di Butch in Pulp Fiction

Bruce Willis è Butch in Pulp Fiction

Bruce Willis è Butch in Pulp Fiction

Nel ’94, Willis viene chiamato all’interno del cast del film probabilmente più celebre in cui abbia mai recitato. Stiamo parlando di Pulp Fiction, di Quentin Tarantino. Nel prezioso lungometraggio, l’attore interpreta il ruolo di Butch Coolidge, un ex pugile nelle mani del boss Marsellus Wallace. Questa è sicuramente una delle sue migliori interpretazioni.

Secondo molti fan del film, il ruolo interpretato da Bruce Willis è il più debole rispetto agli altri iconici personaggi del film. Di conseguenza, altrettanti pareri affermano che tutto l’intreccio narrativo che lo riguarda sia probabilmente quello meno forte, come se la storia di Butch non aggiungesse nulla alla trama del capolavoro di Tarantino. Ma è davvero così?

Ad essere onesti, ci sarebbe da ribattere a queste critiche. Infatti, è proprio la fetta di racconto che ruota attorno al pugile a dare un corpo a colui che tira i fili dell’intera trama e dei suoi personaggi, Marsellus Wallace. Il pubblico sembra non essere “degno” di vedere il criminale, se non nelle scene in cui si interfaccia con Butch. Prima viene solo nominato, si raccontano aneddoti su di lui, si vede la moglie Mia, ma non lui.

E se Butch Coolidge fosse il vero protagonista di Pulp Fiction? Infatti, il personaggio di Willis è l’uomo apparentemente cattivo, ma che sta cercando di diventare pastore. Un po’ come dice Samuel L. Jackson, nei panni di Jules, nell’ultima straordinaria scena, che racchiude il senso di questo capolavoro.

Butch e il colloquio con Wallace

Butch e Wallace in Pulp Fiction

Butch e Wallace in Pulp Fiction

Nella prima metà del film, appare per la prima volta il personaggio interpretato da Bruce Willis, Butch. Lo possiamo vedere ad un colloquio con Marsellus Wallace, durante il quale quest’ultimo dice al pugile di perdere il suo match finale alla quinta ripresa, esito su cui il criminale ha puntato un’importante somma di denaro. Il dialogo tra i due viene messo in scena dal regista in modo interessante. Infatti non si avvale di un campo controcampo: Marsellus non viene mostrato in volto. Di lui si vede solo la nuca, mentre di Butch si vede per la prima volta il viso. Un viso freddo e inespressivo. Un po’ come, d’altronde, la parte posteriore della testa del suo aguzzino.

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Butch e l’orologio d’oro

L'orologio d'oro di Butch

L’orologio d’oro di Butch

Ad un tratto del film, Tarantino decide di mettere in piedi uno dei vari monologhi camuffati da dialoghi, che piacciono tanto al regista. In questo, vediamo apparire per la prima e unica volta Christopher Walken nei panni del capitano Koons. Nella scena quest’ultimo si rivolge a Butch ancora bambino. Questa volta è lui a non venir mostrato in viso durante la conversazione.  Durante il lungo discorso, il capitano reduce del Vietnam comunica al piccolo la morte di suo padre e gli consegna un orologio da polso d’oro appartenuto alla sua famiglia da svariate generazioni, sottolineando l’importanza che questo aveva per il suo genitore ormai caduto. Sarà proprio in una delle scene seguenti che Butch, intento a recuperare il prezioso oggetto, si trova costretto ad uccidere Vincent, uno degli scagnozzi di Wallace e personaggio fondamentale interpretato da John Travolta. Ma perché lo uccide?

Bruce Willis è in grossi guai

Bruce Willis e Butch in Pulp Fiction

Bruce Willis e Butch in Pulp Fiction

Poco più avanti, verso la seconda metà della pellicola, Butch ha un incidente stradale con Wallace che, infuriato con il pugile, viene mostrato in faccia per la prima volta. L’ira di quest’ultimo, che ha ormai messo una taglia sulla testa di Coolidge, è causata dall’ex atleta. Infatti questo, un po’ per orgoglio sportivo e un po’ per non sottostare a Wallace, aveva deciso, poco prima, di vincere il famoso incontro e fuggire con i soldi ottenuti per aver puntato su sé stesso, scatenando così tutta una serie di reazioni, tra cui la morte di Vincent. Il personaggio interpretato da Willis e quello di Ving Rhames, dopo un inseguimento e una lotta violenta vengono entrambi storditi e sequestrati da due stupratori. Alla fine sarà Butch a liberare entrambi loro, ottenendo il perdono del boss che gli ordina, però, di lasciare la città per sempre. Finisce proprio qui la storia del personaggio interpretato da Bruce Willis che, come abbiamo visto, ha un ruolo di congiunzione di tutta una serie di eventi importanti. Gli mandiamo tutto il nostro affetto. Proprio a lui che, nonostante abbia sempre interpretato ruoli da “duro”, si sta dimostrando così fragile, come un po’ tutti noi. 

samuelelupi

samuelelupi

Dirvi che mi appassiona il cinema e la serialità televisiva sarebbe banale. Quel che è meno scontato è saperne parlare, dialogarvi, essere un tutt'uno con essi, raccontare le grandi storie al fine di valorizzarle ancor di più. Un po' come la rugiada sull'erba in quelle calde notti di mezza estate.

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