Casa Howard arriva su MUBI. Leggi la nostra recensione del film cult di James Ivory, un ritratto da Oscar della società inglese!
C’è poco da dire: vedere le suggestive campagne inglesi di inizio XX secolo immortalate da James Ivory fa stringere il cuore a chiunque. Un forte senso di nostalgia per un luogo lontano, e forse mai vissuto, ti assale durante la visione del film Casa Howard, del 1992, diretto da Ivory e diventato un vero e proprio cult. La pellicola è tratta dall’omonimo romanzo di Edward Morgan Forster ed è stato un successo per la critica: ha ottenuto 3 statuette ai premi Oscar del ’93 su 9 candidature. In occasione della sua odierna distribuzione su MUBI abbiamo pensato di scrivere una recensione; così da poter rivivere le vicende della società inglese di inizio Novecento, tra luci e ombre.
Casa Howard, la trama
Nell’Inghilterra del primo Novecento il destino della famiglia aristocratica dei Wilcox si lega indissolubilmente a quello degli Schlegel, famiglia della piccola borghesia. A seguito di alcuni problemi avuti a causa di un impossibile innamoramento tra due giovani, le due famiglie entrano in contatto quando Ruth Wilcox inizia un’inaspettata amicizia con Margaret Schlegel. La loro intensa relazione porta la signora Wilcox a decidere di voler lasciare in eredità alla signora Schlegel la sua cara casa di campagna, nota come Casa Howard. Da questo momento inizia un susseguirsi di eventi che porterà le famiglie a scontri, unioni e importanti riflessioni sulla società, quando entrerà in scena un giovane proletario di nome Lenard Bast.
Lo scontro tra classi nell’Inghilterra edoardiana

Helena Bonham Carter e Emma Thompson in Casa Howard
Il filo conduttore delle vicende narrate nella pellicola è senza dubbio lo scontro tra classi. Le tre linee narrative del film, difatti, ci mostrano tre facce della società britannica di inizio Novecento, con i loro pregi, i loro difetti e i loro desideri. Ciascun personaggio rientra in quegli stereotipi estremamente esemplativi della società di quel tempo: a volte cercando di sbarazzarsene, altre invece volendo a tutti i costi seguirli.
Lenard Bast è la rappresentazione della parte più povera, quella proletaria, costantemente alla ricerca di un futuro migliore e di una vita sicura. Henry Wilcox (Anthony Hopkins), d’altro canto, è l’aristocratico imprenditore che non guarda in faccia a nulla, se non al denaro e ai propri interessi. Forse sarà vero per la scienza che gli opposti si attraggono, ma nella realtà questo non avviene sempre: in fin dei conti si cerca sempre di salvarsi la pelle, qualsiasi cosa costi.
La dirompenza di Margaret e il ruolo delle donne

Emma Thompson in una scena del film
Tra questi due mondi totalmente opposti si inserisce la famiglia Schlegel e in particolar modo la figura di Margaret. Interpretata da una straordinaria Emma Thompson (che ha vinto il premio Oscar per la sua interpretazione), la figura di Margaret si muove tra questi due mondi, quasi come uno spirito indefinito. La sua inesorabile bontà e gentilezza la portano ad avere a che fare sia con il mondo della grande ricchezza che con quello delle difficoltà economiche. Il suo personaggio, insieme a quello della sorella, ci permette di scoprire il ruolo della donna in quegli anni, che stava iniziando ad avere sempre più voce nella vita quotidiana, anche e soprattutto in famiglia.
Casa Howard e i suoi vividi colori

Una scena di Casa Howard
James Ivory realizza un’opera che, seppur narrativamente potrà non piacere a molti, riesce comunque a catturati visivamente. La sua regia leggiadra e delicata ci mostra i primi anni del Novecento in modo estremamente rigoroso e interessante. I colori che utilizza per la fotografia ci riportano ad una realtà onirica che sembra così lontana da noi, anche se temporalmente è ad uno schiocco di dita. I personaggi, già di grande impatto nel romanzo di Forster, qui prendono spazio spesso con fatica (a causa della durata) ma riescono a svilupparsi con costanza e precisione.
La casa come protagonista
Le scenografie, realizzate da Luciana Arrighi, sono di una bellezza inaudita e hanno difatti portato la nostra connazionale alla vittoria del premio Oscar. Ed è proprio la scenografia ad avere un ruolo fondamentale. Già dal titolo si evince che le case ricoprono nella storia un ruolo da vere e proprie protagoniste. Esse sono la concretizzazione della divisione sociale in classi. Ogni abitazione rappresentata nel film ci comunica indirettamente le caratteristiche dei personaggi, i loro comportamenti, le loro emozioni. Ma sono anche un vero e proprio strumento di definizione sociale, grazie alle quali ogni singolo individuo può sentirsi parte del mondo e conforme al destino più comune.
Un film che offre tanti spunti e innumerevoli riflessioni. Casa Howard, disponibile ora su MUBI, è un ritratto di una società lontana insolito, talvolta quasi contraddittorio: i suoi toni nostalgici si contrappongono spesso alla critica della società. Una visione consigliata a chiunque, per riviere sui propri schermi delle grandi interpretazioni e atmosfere difficili da ritrovare al giorno d’oggi.

Adoro l’arte in tutte le sue forme e amo il cinema: le storie e le emozioni sullo schermo sono strumento prezioso in grado di formarci, secondo dopo secondo, frame dopo frame.