Pier Paolo Pasolini: Una visione nuova. Giancarlo Scarchilli racconta la storia di un rabdomante di talenti. Leggi qui l'intervista completa.
Pier Paolo Pasolini: Una visione nuova, scritto e diretto da Giancarlo Scarchilli, è un viaggio all’interno della vita dello scrittore e regista, che ci conduce a scoprire la nascita delle carriere di tante altre figure centrali nel mondo del cinema e dello spettacolo. Il regista si propone come voce narrante e, prendendo per mano lo spettatore, lo accompagna nel cuore di questo racconto. Intervistato da noi in esclusiva, Scarchilli ci svela qualche curiosità in più sulla realizzazione di questo suo film documentario.
Pier Paolo Pasolini: Una visione nuova, la trama
“Se Medusa ha deciso di uscire al cinema con più di 100 copie per un film documentario, probabilmente è per il punto di vista innovativo legato alla figura di Pasolini. Più che parlare della sua morte, della sua omosessualità, dei tanti processi subiti, si racconta di Pasolini come di un rabdomante del talento altrui, che riusciva a scovare in personalità anche molto dissimili tra loro.”
Scarchilli ricorda poi: “Bernardo Bertolucci scriveva poesie quando Pasolini lo coinvolse come aiuto regista nel suo primo film Accattone; Vincenzo Cerami era un suo allievo di scuola media, che fece debuttare nel cinema come aiuto regista in Uccellacci e Uccellini; Dante Ferretti, vincitore di tre premi oscar, firma la sua prima scenografia proprio con Pasolini, nel film Medea; Sergio Citti, personaggio fondamentale nel percorso artistico e umano di Pasolini, fa il pittore edile quando l’incontro casuale con Pier Paolo lo trasforma nel narratore ideale delle borgate romane. Questo ci fa porre una domanda: a quante persone Pier Paolo Pasolini ha cambiato la vita?”
Una particolarità del film documentario Pier Paolo Pasolini: Una visione nuova è il tono del racconto. Non si ha mai l’impressione di essere di fronte a delle interviste, ma la sensazione è quella di ascoltare delle conversazioni tra amici che hanno gravitato attorno all’universo Pasolini.
Pier Paolo Pasolini: Una visione nuova, quella di rabdomante

Pier Paolo Pasolini con Anna Magnani ed Ettore Garofalo sul set di Mamma Roma
Pasolini è stata una figura centrale nel panorama italiano del Novecento; se ne è parlato nell’ambito della letteratura, della poesia, della politica fino a cercare di sviscerare il giallo attorno al suo omicidio. A cent’anni dalla nascita, Giancarlo Scarchilli ci propone una visione nuova di Pasolini, quella di rabdomante, un intellettuale dotato di grande sensibilità e intuizione.
“Più entravo a far parte di questo mondo, più conoscevo persone e più mi rendevo conto che erano legate da un filo conduttore: si erano tutte formate alla bottega di Pasolini.”
L’influenza esercitata dalle opere e dalla figura carismatica di Pasolini continua fino ai giorni nostri. Nel film documentario, Giancarlo Scarchilli ha scelto testimoni provenienti da ambiti diversi dello spettacolo e della cultura, tra cui Filippo Ceccarelli, Andrea Purgatori, Pupi Avati, Carlo Verdone e tanti altri. Lo stesso Roberto Benigni, realizza il film La vita è Bella, che vince tre premi oscar, utilizzando Vincenzo Cerami come sceneggiatore, Tonino Delli Colli come direttore della fotografia e Danilo Donati come scenografo e costumista, tutte personalità di spicco, formatesi con Pier Paolo Pasolini.
Altra figura fondamentale dell’universo pasoliniano è quella di Laura Betti, che da molti viene considerata una sorta di vedova di Pier Paolo. È stata lei infatti, dopo la sua scomparsa, a creare la fondazione che tuttora si occupa della trasmissione delle sue opere.
Pier Paolo Pasolini, un poeta rivoluzionario
“Pier Paolo Pasolini ha cambiato la letteratura con Ragazzi di Vita, il giornalismo con Scritti Corsari e il cinema con Accattone.”
Nel film, Giancarlo Scarchilli ci propone anche un altro punto di vista: “Pasolini ha fatto recitare Franco Citti, un ragazzo preso dalla strada, mettendo al suo fianco una grande attrice come Anna Magnani, in Mamma Roma. In Uccellacci e Uccellini, ha affiancato Ninetto Davoli a Totò, il quale regalò un’ultima magistrale interpretazione da protagonista. Tutte scelte audaci le sue, che si sono rivelate vincenti. Come ci è riuscito? Perché Pasolini era principalmente un poeta e i poeti vedono cose che gli altri non riescono a percepire, hanno come le antenne del futuro”.
Pier Paolo Pasolini: Una visione nuova, quella delle borgate

Una scena dal film documentario Pier Paolo Pasolini: Una visione nuova
La “visione nuova” di cui ci parla Scarchilli passa anche attraverso un aspetto rivoluzionario di Pasolini regista. Egli fece qualcosa che nessuno aveva mai osato fare fino a quel momento: nel contesto degli anni ‘60, decise di raccontare storie di borgate, di ladri e prostitute, di emarginati, commentando le loro esistenze con la musica sacra di Bach.
“Perché fa questo?” si domanda Scarchilli, “Perché ci vuole far comprendere la sacralità e il rispetto che si deve a ogni essere umano, al di là del ruolo.” Pasolini si contrappone al giudizio stereotipato della borghesia, tanto da affermare, come si vede nel documentario: “Io amo frequentare gente che non ha fatto nemmeno la quarta elementare, oppure gli intellettuali altissimi, perché la piccola borghesia è sempre corruttrice.”
Il legame con Sergio Citti e la genesi di Accattone

Pasolini e Citti sul set di Accattone
“In questo mio film ho voluto raccontare le storie che ho avuto modo di apprendere nella lunga frequentazione con Sergio e Franco Citti e i loro collaboratori e amici, come ad esempio la genesi di Accattone, ispirata a un sogno.”
Tra tutte le persone che appaiono, con i loro intrecci, in questo viaggio all’interno della vita di Pasolini, viene particolarmente evidenziata la figura di Sergio Citti. Nel documentario infatti, si parla anche del loro primo incontro e del grande legame di fiducia e stima reciproca che li ha sempre uniti.
“Sergio Citti è stato un narratore orale incredibile. Lui raccontava e Pier Paolo scriveva. Il loro incontro è stato fondamentale per entrambi, tanto da portare un significativo cambiamento di vita”.
Il legame che unisce Pasolini, Citti e Scarchilli

Giancarlo Scarchilli, il regista di Pier Paolo Pasolini: Una visione nuova
Lo stesso regista, Giancarlo Scarchilli, deve il suo cambio di vita a Pier Paolo Pasolini; è stato Sergio Citti infatti a coinvolgerlo nel cinema, come suo assistente alla regia, nel film Due Pezzi di Pane. Se Pasolini non avesse cambiato il destino di Sergio Citti, quest’ultimo non avrebbe potuto cambiare quello di Scarchilli. A unirli è stato quindi il filo conduttore dell’amicizia.
Pier Paolo Pasolini: Una visione nuova, in sala come evento speciale dal 5 all’8 marzo 2023, si distingue per aver portato un punto di vista inedito e originale sulla sua figura di intellettuale e di artista. Questo e altro su CiakClub.it

Innamorata del cinema e dell’arte in tutte le sue forme, nella vita non desidero altro se non vivere di questo. Sognatrice incallita, curiosa e sempre alla ricerca di nuovi stimoli. Inoltre, quanto è affascinante poter condividere la propria passione con altre splendide menti che viaggiano alla nostra stessa frequenza?