L'ultima notte di Amore: la nuova pellicola con Favino è una sorpresa per il cinema italiano. Leggi la nostra recensione!
Nell’oscurità notturna della città dello sfarzo e della ricchezza prende vita la storia di un uomo e le sue domande, le sue paure, le sue incertezze. Milano diventa lo sfondo di una storia intensa in cui il denaro e l’eterno sogno di una vita migliore creano scompensi, smuovono gli animi, fanno scorrere sangue. Tutto questo è racchiuso nel piccolo gioiello che è L’ultima notte di Amore di Andrea Di Stefano, con Pierfrancesco Favino. La pellicola, già apprezzata al Festival di Berlino, è un prodotto che sa di novità e rinnovamento; una vera boccata d’aria fresca per il cinema italiano.
L’ultima notte di Amore, la trama
Agli sgoccioli della sua carriera professionale da poliziotto, Franco Amore (Pierfrancesco Favino) si ritrova in una situazione più grande di lui e complicata da gestire. Nella sua ultima notte da agente, dopo 35 anni di onorato servizio senza aver mai sparato a nessuno, metterà in pericolo la sua vita e l’equilibrio che pian piano si era costruito, per cercare di ottenere una stabilità economica per il futuro. Il suo matrimonio con l’intraprendente Viviana, la sua amicizia, il suo futuro saranno messi in pericolo da errori e volontà sbagliate. Un racconto in cui l’adrenalina e il mistero si intrecciano a volti della criminalità, celati nelle oscurità di Milano.
La ricchezza di Milano, tra ombre e oscurità
Uno dei momenti più alti del film è il suo incredibile inizio. Grazie ad un mozzafiato piano sequenza, che con una panoramica ci mostra la città di Milano, si viene rapidamente catapultati nella storia. La città assume toni misteriosi e macabri, che perfettamente risaltano le adrenaliniche vicende di Franco Amore. Lo sfarzo di Milano viene volutamente messo da parte, per mostrarci la città più vera, quella vissuta da un cittadino come altri che guadagna poco e che fa di tutto per sopravvivere. Il capoluogo lombardo viene esplorato in tutte le sue sfaccettature, concentrandosi parecchio, inoltre, sulla comunità cinese e la criminalità più diffusa.
Franco Amore e i desideri di un uomo onesto

Una scena del film L’ultima notte di Amore
Franco Amore, come recita la trama, è un uomo onesto. Il suo senso civico di rispetto della giustizia è esemplificato dal suo ruolo di poliziotto e della sua lunga carriera. Ma, come molti uomini nel nostro paese, cerca qualcosa di più. Il suo desiderio di una vita economicamente migliore, così da poter rendere felice la figlia e la moglie Viviana, lo portano su strade oscure. La sua immagine immacolata pian piano si corrode, diventa bipolare: sarà un chiaro e scuro tra luci abbaglianti e intermittenti. Un po’ come alcuni grandi personaggi conosciuti, tra tutti Walter White di Breaking Bad, Franco Amore si ritrova in qualcosa di più grande, e pericoloso, di lui; perché altrettanto grande è la sua volontà di riscatto.
Il denaro è fratello del diavolo

Pierfrancesco Favino in L’ultima notte di Amore
Ciò che spinge le nostre vite, le nostre azioni, i nostri peccati e i nostri successi è sempre e solo il denaro. Il denaro non è solo ricchezza ma è anche stabilità, sicurezza e potere. Ed è proprio il denaro che mette in crisi l’esistenza di Franco Amore e di tutte le persone attorno a lui. La pellicola di Di Stefano riflette continuamente sul ruolo dei soldi e di quanto possano influenzare il destino delle nostre vite.
La corruzione e la disonestà che ci viene mostrata, sullo sfondo della città più chic e ricca d’Italia, permeano persino tra le forze dell’ordine e assumono qui i caratteri di serie e profonde riflessioni. Possono essere i soldi lo strumento per raggiungere seriamente la felicità? E se fosse, ce la concederebbero davvero? La storia di Franco Amore apre a molte possibilità di interpretazione anche se il messaggio che vuole mandare rimane in primo piano. Come viene detto nel film “il denaro è fratello del diavolo”. Nel bene e nel male ci corrompe e corrode, sempre. Ci rende diversi e ci spinge a percorrere strade che altrimenti non avremmo mai preso.
L’ultima notte di Amore: una grande sorpresa

Pierfrancesco Favino e Linda Caridi in una scena del film
Ciò che più sorprende de L’ultima notte di Amore, oltre alle sue luci, ai suoi suoni; è il grande coraggio con il quale è stato realizzato un film di questo tipo nel nostro paese. Portare sullo schermo un film poliziesco (di tinte noir) in cui dramma, azione e suspence regnano protagonisti per quasi due ore, fa capire al pubblico che il cinema italiano è capace di tutto. Se la storia già di suo riesce a rapire l’attenzione di chiunque; la regia di Di Stefano crea una perfetta armonia narrativa, visiva e uditiva. Ogni singolo elemento, dalla sublime colonna sonora, alla ricercata fotografia, ci fanno vivere le emozioni dei personaggi, fino in fondo.
Finalmente la curiosità e il coraggio di esplorare l’inesplorato hanno portato nelle sale del paese un prodotto fresco e di grandissima qualità. L’ultima notte di Amore, al cinema dal 9 Marzo, è un film che gli amanti dei polizieschi e della suspence non potranno perdere. Ma, soprattutto, questo cinema che di primo impatto può essere considerato d’evasione e intrattenimento, ancora una volta ci riporta coi piedi per terra, alla nostra realtà, alla ricerca di un senso e della nostra felicità.

Adoro l’arte in tutte le sue forme e amo il cinema: le storie e le emozioni sullo schermo sono strumento prezioso in grado di formarci, secondo dopo secondo, frame dopo frame.