Uscito nel 2018, è da oggi disponibile su Infinity 12 soldiers. Il film è l’opera prima, e per ora unica, del regista e fotoreporter Nicolai Fuglsig, che ha voluto portare sul grande schermo le imprese narrate nel libro Horse Soldiers. E’ un war-movie ambientato in Afghanistan dopo le tragiche vicende del Settembre del 2001. Una premessa simile si è già vista tante volte e, trattando di film di guerra americani, si rischia sempre di suonare retorici. La linea tra propaganda e spettacolarizzazione fine a sé stessa è sottile, ma ecco perché 12 soldiers è un film che fa il suo.
12 soldiers: trama
Il capitano della squadra delle forze speciali ODA 595 è rimasto sconvolto, come tutto il mondo, dagli attacchi terroristici ai danni del World Trade Center. Decide di riunire i suoi 11 uomini e partire per l’Afghanistan in una missione segreta, dalle scarse probabilità di successo, lunga e pericolosa. Arrivati nel paese occupato dai talebani, i 12 americani si alleeranno con il signore della guerra uzbeko Abdul Rashid Dostum per combattere il nemico comune. Una spedizione impegnativa, inizialmente non incoraggiata dai superiori dei soldati e che mette in gioco molto più di quanto il capitano avrebbe potuto prevedere.
La produzione del film, seguita da Jerry Bruckheimer, si concentra molto sulla pericolosità di una storia che è effettivamente successa. Chris Hemsworth nei panni del capitano Mitch Nelson potrebbe quasi essere un Leonida alle Termopili. La locandina sottolinea come fossero in 12 contro 50000, che farebbe di questa missione una delle più incredibili della storia bellica recente. Ma, forse, per come il film è strutturato, non siamo tenuti a credere a tutto quello che vediamo sullo schermo. D’altronde è un titolo di guerra nel quale la guerra è un contesto più che un personaggio.
Guerra, propaganda ma, soprattutto, esplosioni
Per spiegarci meglio, in 12 soldiers non viene messo in discussione il concetto stesso di azione bellica o l’etica dell’invasione territoriale. Non è nemmeno un film che guarda dentro il soldato, sviscerandolo della sua umanità al netto dell’inferno che è la guerra. No, 12 soldiers è un film molto diretto e lineare. C’è un nemico da combattere, noi andiamo a combatterlo. “Semplice” la premessa quanto i dialoghi, la caratterizzazione dei personaggi e una regia non maturissima. Ma che si fissa un obbiettivo e lo punta fino all’ultimo.
Non c’è tempo per approfondire le motivazioni dei personaggi. Sono le motivazioni di un paese intero, se non del mondo. Quello che conta, in questo film, è far vedere il pericolo da vicino. Esplosioni, proiettili, sabbia in bocca come se fossimo noi sul campo a fianco di Hemsworth e Michael Shannon. E, in effetti, funziona. La sceneggiatura non ricchissima forse addirittura gira attorno, evitandolo, a quello che poteva essere un film morale americano pseudo propagandistico. Qua non prendiamo posizione perché la diamo già per scontata e ciò ci permette anche di godere delle scene d’azione senza magoni.
12 soldiers tra finzione e realtà

La storia vera è spettacolarizzata da una regia che si concentra molto su azione ed esplosioni. Le sequenze di combattimento filano piuttosto lisce e non deludono. Gli effetti visivi fanno il loro dovere e lo spettatore non è mai confuso. Si capisce cosa succede e perché, chi deve sparare a chi e chi non deve morire. Per quanto sia stato dato poco spazio ai personaggi, il contesto ci semplifica il lavoro di empatia nei loro confronti. Credi al capitano quando sottolinea quanto pericolosa sia questa missione e temi per lui quando promette di portare tutti a casa vivi.
Questo perché, appunto, è un film che non si lascia interrogare troppo. Anche la recitazione convince quanto basta. Non è la prima volta che vediamo Hemsworth in panni bellici, e anche in 12 soldiers funziona. Shannon, come il resto del cast, non brilla di luce propria ma porta a casa le battute con dignità. E’ un film che scorre, non si sofferma troppo sulle cose e che riesce bene a trasmettere il pericolo che comporta il combattere i talebani nei paesi che hanno occupato.
Tra i war-movie sulla guerra ai talebani post 11 Settembre 12 soldiers non è sicuramente il più originale, ma per esplosioni e azione si difende alla grande. Curioso, inoltre, l’esordio alla regia di un film di guerra da parte di un fotoreporter famoso per le sue documentazioni della guerra in Kosovo. Si percepisce l’esperienza bellico-filmica del regista. E’ un film originale sulla guerra? No. Porta a casa belle sequenze d’azione ben inscenate? Noi pensiamo di si ma spetta anche a voi vederlo e decidere.